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il ventaglio di pagine


CARLO RUTA - FIRMA LA PETIZIONE!
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Io mi girai e vidi un arcobaleno che non andava e non veniva, che semplicemente stava , facendo ponti per i mondi, facendo ponti per i sogni.


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...tutto è ancora da fare, da sognare, da lottare...

domenica 28 settembre 2008

LA CATENA DI SAN LIBERO - 370

La Catena di San Libero - 27 settembre 2008 n. 370 (riccardo orioles)

Prima volta

Per la prima volta in Campania c'è stato un movimento di massa contro la camorra. Non l'hanno fatto i campani, l'hanno fatto i negri. Hanno fatto casino, hanno sfilato, hanno gridato frasi contro i camorristi e i loro complici. Hanno fatto disordine, hanno dato fastidio alle vetrine. E cos'altro potevano fare? La legge non gli concede nessun altro modo di esprimersi. E lo stesso a Milano: i neri, i senzaviso, i pochi bianchi umani e timorati di Dio hanno finalmente trovato il coraggio di scendere nella strada a dire "basta".

I grandi giornali democratici, che avrebbero avuto un titolo facile facile da sbattere in prima pagina - "La rabbia e l'orgoglio": se non qui, quando? - hanno preferito titolare sui "disordini al corteo" e roba del genere. I "disordini" consistevano in un paio di biscotti - non molotov, non pezzi di selciato: biscottini - lanciati contro il bar dei linciatori.

il movimento, in ogni caso, è partito. E' partito come partono sempre - spontaneamente, umanamente, fra dolore e collera - i movimenti dei poveri. E' successo una volta, dunque succederà ancora. Ne nasceranno cose, anche "politiche", le uniche veramente politiche del momento.

Quanto alla camorra, finalmente hanno mandato i poliziotti (perché non prima? Perché col buffo contorno propagandistico dei "soldati"?) e questo grazie al martirio e alla lotta dei neri, non della popolazione "bianca" ormai asservita. Staremo a vedere se i nuovi poliziotti serviranno a "controllare" ancora di più i neri o, finalmente, a fare la lotta dura alla camorra. Certo con un governo del genere non sarà facile, coi sottosegretati citati come "interlocutori" dai camorristi (l'Espresso è stato minacciato dall'alto, mediante perquisizioni, per aver pubblicato questa storia) e con Bossi che dice "Hanno fatto bene" quando i camorristi assaltano a colpi di molotov i campi zingari. Ma polizia e carabinieri troveranno la forza per fare, governo o non governo, il loro dovere.

Sul piano dell'informazione: perché i neri uccisi dovevano essere tutti camorristi? Nessuno di loro era nigeriano, dell'unica etnia che possiede clan mafiosi. E' come se la mafia, per controllare gl'immigranti del sud (poniamo, nella Torino anni '60) avesse fatto una strage di abruzzesi, lucani e pugliesi risparmiando accuratamente napoletani e siciliani. Terrorismo mafioso, non lotte fra clan, avrebbero scritto allora i giornalisti. Quelli di ora hanno preferito buttarsi sui "neri tutti delinquenti", favoreggiando oggettivamente la camorra assassina (e qualcuno, stando a Saviano, non solo oggettivamente).

A proposito di Saviano: "L'Italia rappresentata da Gomorra" al festival di Cannes. Cazzate. Gomorra non rappresenta affatto l'Italia. Rappresenta i neri vittime e ribelli, rappresenta i ragazzi tipo "Napoli Monitor", rappresenta i bravi preti anticamorra della provincia di Caserta, rappresenta i pochi italiani che, in Campania e altrove, si battono per la dignità umana e dunque contro il governo e la camorra. Noi siamo una minoranza, e ne siamo orgogliosi. Un giorno, tornerà a non essere più così. Ma ora siamo come nel '36. A noi ci rappresenta Saviano. A loro, Lapo Elkann e Calderoli.

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"Niente birra ai nazisti"

"Non si serve birra ai nazisti". A Colonia, su tutti i tavolini, c'era questo cartello. C'erano folle di cittadini, in tutte le strade, decisi a non lasciar passare i nazisti. C'era un sindaco con le idee molto chiare: questa città è antinazista e nazisti non ne vuole. Così, pacificamente, senza eccitarsi troppo e ridicolizzando i violenti, i tedeschi hanno mandato a quel paese gli estremisti della "destra europea".

In Italia le cose sarebbero andate (e vanno) ben diversamente. Se invece che a Colonia fossimo stati a Verona, il corteo dei nazisti si sarebbe svolto, le grida di Heil Hitler e Duce Duce si sarebbero sprecate, ci sarebbe stato uno stillicidio di immigrati picchiati e gay mandati all'ospedale. Qualcuno dei cittadini, con "l'aria da sovversivo", magari ci avrebbe lasciato la pelle. E il giorno dopo il governo avrebbe tranquillamente dichiarato "vabbe', cose che succedono, niente di straordinario in fondo", mentre un ministro avrebbe inneggiato alla Gestapo e un altro alle Ss.

Due generazioni dopo Hitler e Mussolini, i tedeschi sono antifascisti e gli italiani no. I tedeschi hanno legge e ordine, gl'italiani camorra e Calderoli. I tedeschi sono civili e democratici, gl'italiani votano a destra e si menano a ogni occasione. I tedeschi, sicuri di sè, lavorano con due milioni di turchi senza problemi. Gli italiani, insicuri e svenevoli, sono il paese più impaurito del mondo e digrignano i denti appena vedono un altro essere di diverso colore. Eppure i fascisti "duri" erano i tedeschi, noi italiani eravamo i "brava gente", gli Alberto Sordi, anche in camicia nera, paciocconi e umani. Come mai tanto tempo dopo loro si sono civilizzati e noi no?

Il fatto è che il tedesco, persona seria, ha saputo fare i conti con se stesso. Ci voleva coraggio per farlo. Le guerre, Auschwitz, le grandi piazze vocianti di Norimberga. I tedeschi hanno guardato in faccia tutto questo, hanno ragionato freddamente sui loro orrori. Ne hanno individuato i meccanismi, le radici, e hanno deciso "mai più". Non hanno avuto un partito neonazista (come da noi il Msi) corteggiato e infine assunto al governo. Non hanno avuto un neonazismo giustificato e coccolato. Lì, se un ministro dicesse "Onore alle Ss!" sarebbe sbattuto a calci un attimo dopo fuori dal governo. Non c'è un sindaco neonazista di Amburgo o Brema. Lì si ricordano ancora del passato. Ne accettano la responsabilità, da uomini. Non lo vogliono più.

Noi, "brava gente", in realtà siamo dei minorenni. "Non siamo stati noi". Siamo stati ingannati da Mussolini, costretti dai tedeschi, imbrogliati. Noi non volevamo. Non volevamo ammazzare i sindacalisti, o impiccare i libici, o bombardare gli etiopi con l'iprite. L'abbiamo fatto senza accorgercene, senza volerlo davvero, senza colpa. E dunque, tranquillamente, ci siamo assolti - è stato un gioco. E adesso siamo pronti a ricominciare.Qualunque operaio nero, qualunque straniero, dopo quindici giorni d'Italia capisce benissimo la differenza. Fra noi italiani simpatici, brava gente, ma in fondo semifascisti e violenti, e un qualunque europeo noioso e grigio, ma civile.

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Capitale morale Milano.

In vista dell'Expo 2015. Il sindaco Letizia Moratti illustra all'Onu la città del futuro. Il sindaco ha descritto quanto la città e l'Italia stanno facendo per tradurre in realtà gli obiettivi del terzo millennio.
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Milano. Adolescente rumeno morto nel rogo di una casa abbandonata. A provocare l'incendio sarebbero state delle candele che hanno dato fuoco ai giacigli dove dormivano numerosi senzacasa, in un'ex fabbrica alla Falck di Sesto San Giovanni.
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Caput Mundi

"Provvedimenti diretti ad evitare che riciclatori abusivi frughino nei secchioni dell'immondizia".

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La città del buco

Perché il Cern ha improvvisamente sospeso l'esperimento? Lo so, al pubblico hanno detto che s'era guastato un magnete o roba del genere. Vabbè. Il pubblico va tranquillizzato. La verità è che dai primi buchi neri creati sono cominciati a emergere pezzi dell'altro universo, che nessuno riusciva più a distinguere da quello vero. In Sicilia, ad esempio, è sbucata una città fra Taormina e Augusta, alle falde dell'Etna, tutta nera e barocca e in riva al mare. Una città stranissima, in cui la giustizia regna e vengono acchiappati subito intrallazzisti e mafiosi. Assomiglia moltissimo, tranne qualche piccolo particolare, a una città esistente prima del buco nero. Ne siamo stati ingannati in molti, lo confesso, io compreso. Da ciò le notizie incredibili, di cui molti increduli ci hanno chiesto conferma. Ma è tutto vero: per le fregnacce sugli zingari, Ciancio è stato messo sotto inchiesta dalla magistratura, e radiato senz'altro dall'ordine dei giornalisti. Ma questo nel buco nero. Nella Catania antebuco tutto continua tranquillamente come prima.

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(Ma a che serve il cerimoniale?)

Con la presente Addiopizzo Catania è lieta di invitarVi giorno 30 Settembre, alle ore 9:30, presso la Prefettura di Catania, per la presentazione del progetto "Consumo critico", in occasione della quale verranno mostrate le oltre 2.500 firme raccolte tra i consumatori a sostegno dello stesso.Alla conferenza stampa interverranno, S.E. Giovanni Finazzo, Prefetto di Catania, Vincenzo D'Agata, Procuratore della Repubblica di Catania, Edoardo Zaffuto, di Addiopizzo Palermo, Salvatore Fabio, di Addiopizzo Catania, Enrico Colajanni, Presidente di LiberoFuturo e Vice Presidente della FAI,gli imprenditori catanesi Filippo Casella, Antonio Romeo e Andrea Vecchio (Presidente ANCE Catania), Rodolfo Guajana, imprenditore palermitano
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Carissimi,
verrei volentieri, ma come faccio? Fra tutte quelle Autorità vi farei fare cattiva figura coi miei vestiti vecchi e la mia barba lunga. Non sono prefetto, non sono eccellenza, e in quanto a procuratore riesco a stento a procurarmi la cena. Eppoi non ho la più piccola impresa. Tutte cose importanti, come voi giustamente pensate. Verrò con gran piacere appena inviterete gente alla mia altezza: chessò, un meccanico, un parroco di quartiere, un vecchio antimafioso. Nel frattempo cercherò di continuare a esservi utile, ma senza cerimonie. Vostro dev.moriccardo

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Veltroni ha pochi amici, Travaglio non ne vuole

Per capire l'approccio alle tecnologie che caratterizza i protagonisti della politica e della cultura basta giocare un po' con Facebook, il sistema per collegare online amici e conoscenti che sull'onda della sua stessa popolarità si è trasformato anche in una vetrina per VIP. Ogni utente di Facebook può essere contattato da vecchi compagni di scuola che lo scovano all'interno del sistema, e può cercare a sua volta amici da aggiungere alla lista. Walter Veltroni sembra molto attivo su Facebook, e quindi lo contatto per vedere cosa succede. La risposta arriva nel giro di poco tempo, firmata Veltroni ma probabilmente realizzata da un "ghost writer" che cura la comunicazione elettronica del leader: "Caro Carlo è una tecnologia bella ma imperfetta... non posso avere più di 5000 amici. puoi sempre iscriverti alla pagina dei sostenitori".

Le domande si affollano alla mente: cosa costerebbe a Veltroni pagare dei programmatori per un sistema che gli consenta di avere "più amici" e accorciare le distanze tra i cittadini e i loro rappresentanti? C'è proprio bisogno di inseguire la moda dell'ultimo portale o in Italia abbiamo ancora qualcosa da dire su tecnologia e creatività? Cosa colmerà la distanza abissale tra le "pagine dei sostenitori" e i fan club virtuali e quella "democrazia elettronica" spesso invocata e mai realizzata dalla sinistra? Marco Travaglio ha scelto un approccio più chiaro: niente amici, il suo profilo su Facebook permette solo di iscriversi come fans, scelta condivisa anche da Beppe Grillo.

Antonio di Pietro sembra più accogliente, e mi aggiunge volentieri alla lista dei suoi amici. È così che entro nell'olimpo dei cinquemila che possono fregiarsi di questo titolo fino a quando Facebook non deciderà che anche Tonino potrà avere solo dei fans. Ma anche così si rimane a bocca asciutta, con una voglia di partecipazione ben più profonda di un click del mouse. L'esperimento dimostra che i gadget elettronici non sono sufficienti a spostare il potere verso il basso, e che c'è ancora molto da fare per mettere in azione il "potere di tutti", quella omnicrazia che è stata il sogno nonviolento di Aldo Capitini. Una democrazia elettronica fatta da "fans" e "amici" è solo il passaggio dai politici "facce di bronzo" ai politici Facebook, e forse meritiamo di meglio. [carlo gubitosa]
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Associazione Rita Atria wrote:

Il Tribunale della "Libertà" di Catania ha confermato il sequestro del numero zero di Catania Possibile. Il rischio della diffusione ulteriore di tale "giornaletto" è stato evitato alla città e alla sua degna cittadinanza. L'Avv. Fiumefreddo che aveva chiesto il sequestro del giornale (che conteneva un pezzo che lo riguardava) per stampa clandestina ha "vinto". Noi, Associazione Antimafie "Rita Atria" oltre a prendere le distanze da tutte le manifestazioni organizzate dal sig. Fiumefreddo (che non rientrano nella nostra idea di antimafia) invitiamo le altre associazioni a decidere da che parte stare. Speriamo che questo almeno si possa dire e che l'avv. Fiumefreddo non chieda il sequestro del sito per opinioni inopportune

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La casta sicula:
- Giovanni Ilarda, ex magistrato, Assessore della Regione Sicilia, deciso a ridurre drasticamente il numero degli impiegati assenteisti e fannulloni, ha fatto assumere la figlia Giuliana come dirigente, a 75.000 euro l'anno, negli uffici dell'Assessorato ai Beni Culturali;
- Il Sindaco di Palermo, Diego Cammarata, ha fatto assumere senza concorso il figlio presso una società partecipata dalla Regione;
- Giovanni Ilarda, quello di sopra, ha assunto Antonella Scoma, sorella dell'Assessore Francesco;
- Francesco Scoma, Assessore e fratello di Antonella, ha offerto un bel contratto di dirigente a Danila Misuraca, sorella del deputato forzista Dore Misuraca;
- Michele Cimino, Assessore al Bilancio, ha fatto entrare nel suo Gabinetto Ernesto Davila, già autista di Gianfranco Miccichè, Sottosegretario forzista;
- Francesco Ilarda, sempre quello di sopra, ha offerto ospitalità retribuita negli uffici della Regione a Decio Terrana, ex consigliere trombato dell'UDC;
- Pippo Gianni, Assessore all'Industria, ha aiutato ad entrare alla Regione Francesco Regina, anche lui dell'UDC ed ex consigliere trombato.
Giuliana Ilarda ha mollato il posto, a seguito dello scandalo. Aspettiamo analoghe iniziative dagli altri
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Qualcuno, sui muri di Milano, wrote:

Non sarà il buio a far dormire la sua animaTorna alla terra di origine il rifiutato Abbatorna alla terra dove i suoi spiriti lo attendono
Torna là dove l'uomo primigenio si mossee popolò la terra
Partirono i suoi per giungere
alle nostre strade ingratequale viaggio
dovettero affrontare
e qui diversi a guadagnare la vita
Corrono per le vie della metropolii giovani neri e bianchi a gridare
la loro voglia di vitadi gioia e di futurocorrono e gli storpi restano indietro.
Non sarà il buio a far dormire la sua animavive nei cuori dei ragazzinei cuori che sono il futuro
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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente per liberarsene, basta scrivere a riccardoorioles@gmail.com -- Fa' girare."A che serve vivere, se non c'è il coraggio di lottare?" (Giuseppe Fava)

martedì 23 settembre 2008

SONO TORNATA CARICA DI MERAVIGLIE

MI è MANCATO TROPPO SCRIVERE POST...
Quindi, immagino che vogliate sapere qualcosa del mio compleanno...
bè non ho festeggiato ieri, ma festeggio sabato con poche persone giusto tutti i miei compagni di classe (13) le mie due cugine e rispettivi ragazzi, la mie carissime amiche ilenia e maria...e altre 100 o 200 persone
ieri, devo dire che la mattinata non è cominciata molto bene dato che ci stava un bel litigio con mamma...(però bisogna dire che è stata la prima volta che mi sono alzata alle sei e mezza per prendere la'utobus delle sette e venti quando di solito mi sveglio alle 7.20 per prendere l'autobus delle 7.20). Per inciso posso dire che mia madre si è dimenticata di farmi gli auguri???
quando sono arrivata alla fermata dell'autobus la rabbia già mi era passata, ero di buon umore, niente da fare...sono arrivata a scuola e in dieci mi sono saltate addosso, cantandomi qualche canzoncina, ovviamente ci hanno riprese per il troppo chiasso nel corridoio, ma noi ce ne siamo posso dire, PROPRIO FREGATE?? Appena sono entrata in classe sulla lavagna c'era una scritta enorme BUON COMPLEANNO ROB e attorno qualche disegnino...ogni volta che uscivo dalla classe e poi rientravo ricevevo un applauso (era davvero imbarazzante) e puntualmente Celeste mi si buttava addosso. E' stata l'accoglienza più bella che abbia mai avuto...e forse anche il compleanno più bello festeggiato a scuola...
passiamo ai messaggini.
Il più stronzo è stato questo.
"Wè la scè gli anni avanzano, il cervello purtroppo è sempre quello." mia cugina Federica
e poi qualcuno più carino
"ops mi sa che oggi la mia pecora nera diventa maggiorenne, benvenuta nel club, piccola peste" mia cugina maria.
Poi c'è stato qualcuno che ha espresso la sua paura rispetto al futuro, a quando avrei preso la patente...e qualche altro che prendeva in giro il mio tatuaggio
il messaggio più bello l'ho ricevuto da Erika, però non lo metto...lo voglio tenere solo per me.
Tornata a casa ho trovato due mazzi di fiori uno di mamma, uno di mio fratello...bellissimi, mamma delle rose, alfo dei girasoli, i miei fiori prefertiti...la casa profuma di buono...
il pomeriggio è trascorso come ogni altro...a parte una cosa NON HO APERTO LIBRO non mi sono nemmeno sforzata di guardarli...mi sono data alla cucina, senza buoni risultati, poi è suonato il citofono, finalmente ilenia era arrivata! Scendo le scale, apro e mi trovo un mazzo enorme di fiori, il doppio di me, e dietro c'erano Ilenia e Maria, arrivate su abbiamo riso e fatto un sacco di chiasso, fino a quando si è fatta l'ora di andare a cena con i miei...ho mangiato troppo, mi sono sentita male...poi ho pregato papà di pregare mamma di non mandarmi a scuola oggi dicendo che anche il prof di religione mi aveva chiesto perchè fossi andata a scuola, potevo fare X! L'ha detto lui, non io!
E adesso sono qua...devo trovare qualcosa di interessante prima di tornare a scrivere...
e ringrazio tutti quelli che mi hanno fatto gli auguri...molto graditi...GRAZIE MILLE e un grazie particolare a Kai per il meraviglioso post che mi ha dedicato!!

domenica 7 settembre 2008

IL RIENTRO A CASA

Veniamo quindi alla fine della vacanza. Riguardo Dubrovnik e Venezia non c'è molto di interessante da raccontare. Devo dire che durante queste mete mamma si è comportata piuttosto bene, a parte quando ha costretto me e due che stavano con noi a fare una foto sotto della biancheria stesa...la foto purtroppo non ce l'ho io altrimenti l'avrei fatta vedere...
aaahhh ma nn vi ho raccontato del fotografo rompiballe che trovavi pure sotto al letto. Una sera andammo a vedere le foto (vedere, non comprare, dato che ognuna costava 15 euro) e il fotografo attaccò bottone con mia madre, Maria Teresa si avvicinò a me e fece 'ma tua madre attacca bottone con tutti?' a me davvero le braccia erano cadute per terra....bene il fotografo si gira e mi guarda piuttosto stupito, io lo guardo spaventata quindi nella mia mente elaboro questa frase "e questo che minchia vuole adesso?" pensato, non detto, sempre per le famose parolacce che mia madre non vuol sentire. mi punta il dito e fa "tu, sei sua figlia?" con gli occhi spalancati.
"si, scimmione, lo sono" ho omesso lo scimmione in quel momento.
"no sorelle?"
"no, io nipote lei nonna" e poi me ne sono scappata, prendendo anche mia madre.
Passiamo a me...io a parte qualche eccesso di nervosismo e qualche scherzo molto deficiente fatto a mia madre mi sono comportata bene, ma questo non ha impedito al direttore di crociera di farmi fare una grande figura di cacca.
Una mattina io e mamma ci eravamo perse, non ci trovavamo più a centro della nave, ma...vabbè non stavamo al centro della nave e non trovavamo la stanza, di solito dall'ascensore io svoltavo a sinistra e mamma a destra (io prendevo la direzione giusta mamma quella sbagliata, io ovviamente non le dicevo niente e tornata in camra, controllavo il tempo che aveva impiegato per capire che aveva sbagliato alla grande, ma voi vi direte non si accorgeva che no c'eri?? NO, CERTO CHE NO) torniamo a me, per una volta. Svoltiamo a sinistra come al solito, ma la nostra stanza non c'era allora ho fatto a mamma, per pura ilarità, "mà, ma si è capovolta la nave?" bene, questa grande battuta è stata riportata dal direttore di crocera sul palcoscenico l'ultimo giorno mentre si parlava di cazzate sparate da scemi...se avessi avuto qualcosa a portata di mano gliel'avrei lanciata, lo giuro, ma mamma non vuole che sia violenta...fra un pò ne faccio 18 e sarò conseguibile penalmente...ma io mi chiedo come cazzo abbia fatto quella frase ad arrivare sino a lui dato che io sono certa che in quel corridoio c'eravamo solo io e mia madre...microspie??
Passiamo alla notte del ritorno a casa. Dopo averci sbarcate a Venezia e dopo aver cazzeggiato tutto il giorno a piazza S Marco tra piccioni e fantastici tipi che suonavano, abbiamo mangiato, visitato S Mrco (stupendissima) e verso le nove abbiamo preso un vaporetto e siamo andate in stazione dove abbiamo preso le nostre valige, pagato un botto di soldi e salite in treno. Avevamo la prenotazione in prima classe, vagone 10. Vagone della minkia. Un vagone che decisamente non era di nessuna classe, era semplicemente abbattuto...io già ero stanca sinceramente mi importava molto poco di dove mi buttavano a dormire...quindi dopo aver scoperto che sono un ottimo scaricatore di porto siamo arrivate in cabina, incontriamo un simpatica signora e la sua bimba (logorroica da fare schifo) e ci posizioniamo per dormire, ma perchè i bambini vogliono sempre fare amicizia anche quando trovano ostili come me? Tanto ha fatto, che le ho pure sorriso di prima mattina, con grande stupore di mia madre che non ha perso occasione per parlare.
"oh ha sorriso appena sveglia, come hai fatto, dimmelo ti prego" va beeeeeene...ma indovinate che troviamo sul treno solo una cabina prima della nostra??? Dei baresi cozzali e rumorosi che stavano sulla nave ... ovviamente sono venuti a trovarci nella nostra cabina e si sono presentati!! Che ridere...baaasta...ovviamente mia madre trova un ottimo spunto di conversazione nel fatto della prima classe e si che parte la polemica! La scena era da ridere, se fosse passato un controllore in quel momento sarebbe stato soppresso...peccato, ci sono rimasta male.
Più o meno unoretta dopo passa un controllore e indovinate?? Il vagone della prima classe era rotto...quindi siamo rimasti li.
IO mi addormento tranquilla quando verso le 2 passa un altro controllore che ci invita a spostarci nel vagone di prima classe...bene, ci spostiamo, con mio grande disappunto dato che odio essere svegliata nel bel mezzo del sonno, qualunque sonno sia anche il più schifoso. Ci spostiamo e proprio quando abbiamo messo le valigie a posto arriva n'altro controllore che ci dice che li non possimo stare quindi io lo invito a decidersi perchè sono molto irritata. prendiamo le nostre cose e torniamo dove stavamo. Ci riposizioniamo...sapete?? ho scoperto che baltero...io blatero...ho cominciato a dire cose senza senso fino a che mi sono zittita e tutti si sono messi a ridere...io non ci trovavo molto di divertente. Per la prima volta in vita mia non vedevo l'ora di rivedere mio fratello che ci avrebbe portate a casa.
Mi scuso se il racconto fa un pò schifo, ma sto usando il computer di mia cugina e sono le 11.15 e devo ancora mettermi a studiare, quindi vi lascio...

giovedì 4 settembre 2008

MOSCHEE, BAZAR...E TANTI TANTI TURCHI, POSSIBILE CHE STANNO TUTTI STI TURCHI IN TURCHIA?

Devo dire che Istambul è stata senza ombra di dubbio la giornata più bella.
Colazione in camera alle sette del mattino. Mi alzo del tutto incosciente, mi rendo conto del fatto che mia madre non ha nessuna intenzione di andare ad aprire, fa così a casa figuriamoci se si fa problemi in vacanza. Apro la porta e trovo una deliziosa signorina che mi sorride. Mi dispiace dire che ho solo mugugnato un buongiorno. Chi mi conosce lo sa. La mia voce torna normale solo dopo tre o quattro ore dopo la sveglia. E c'è da dire che non sono solita dire buongiorno, a nessuno, fosse pure il padreterno.
Fatta colazione andiamo alla nostra prima e unica escursione con la guida. In autobus aspettavano solo noi. Ci è toccato sederci al primo posto...come i secchioni...cioè non mi sono mai seduta alle prime poltroncine in vita mia e ci devo finire ad Istambul...la mattina non era cominciata granchè bene. Sarà che per me nessun giorno è un buon giorno.
La guida Tuna, parlava perfetto italiano ed era anche troppo simpatica...per essere turca...

prima tappa la moschea blu...noi eravamo rigorosamente in pantaloncini...ma avevamo con noi i pantaloni della tuta. Quindi prima di entrare ci siamo messe 'reggimi che ti reggo' e ci siamo infilate i pantaloni sopra i pantaloncini con non poche difficoltà...davanti a una gran fila di gente che ci guardava...chi divertito, chi spiazzato, chi scandalizzato. Ho rischiato di cadere tre o quattro volte e mia madre non mi era d'aiuto dato che si rivolgeva alle persone che passavano e diceva

"è normale, fa così anche a casa" riferito a me ovviamente...probabilmente lei non si era vista eh...come se fossi io l'unica con problemi di coordinazione in casa...li avrò mica ereditati da lei? Sarà mica per causa sua se a 15 anni il ragazzo che mi piaceva mi aveva detto che mi avrebbe regalato un girello per natale?...imbarazzante...davvero

vabbè ritroviamo il nostro gruppo fortunatamente e dopo averci coperte a dovere (che palle) riusciamo ad entrare nella bendette moschea blu...purtroppo non posso mettere foto perchè sono venute troppo scure...bè...la moschea...era...era blu...si...immaginatela così...blu...e con tante scritte in arabo...tante tante scritte in arabo. Non c'è molto da dire a riguardo anzi no...quando siamo uscite c'era un porco che appena è passata mia madre ha fatto

"MMAMMMA MMIA" io ho fatto qualche passo e poi mi sono girata e ho detto
"mamma mia di che? scemo!" mia madre mi ha presa per un braccio e mi ha trascinata mia...scusate, ma questa la dovevo dire per forza...

seconda tappa...credo che la seconda tappa sia stata...il venditore dei tappeti e la commessa rompipalle.....(che non ha niente a che fare con il turco rompicoglioni)
ci sbarcano in un lussuoso negozio a tre piani...terzo piano...tappeti...dimostrazione di tappeti...un turco che turco non sembrava ci ha mostrato tutti suoi tappeti, mia madre sembrava abbastanza entusiasta sino a quando una ha detto al tipo che parlava un italiano perfetto...alchè lui ha risposto che aveva lavorato nei villaggi waltur per dieci anni...aggiungendo che le donne italiane erano 'semplici'...mia madre si è incazzata...cercate di immaginare la scena...una stanza al centro vuota, con il tipo e i tappeti stesi per terra e noi seduti su delle panche lungo il perimetro della stanza. Dicevo...mia madre alza la testa e dice

"lei è un gran maleducato, questo è un insulto" dopo di che si alza e comincia a camminare lungo il perimetro della stanza borbottando qualcosa che adesso non ricordo ma sicuramente di non gentile...io ero morta dal ridere...il turco faceva finta di non sentire...era chiaro...

dopo la dimostrazione siamo scesi al piano di sotto alla gioielleria. Quella santa donna di mia madre ha avuto la geniale idea di chidere di una collana...qui sarò breve...non-l'hanno-mollata-sino-a-quando-non-l'ha-comprata. La commessa ci veniva dietro con la collana in mano mentre camminavamo per il negozio, io non ho mai visto niente del genere. Ma il mio divertimento sfiorava il settimo cielo quindi non ho lasciato emergere la mia irritazione.

terza tappa...il bazar...o meglio il bazar degli allupati...turchi che ti giravano intorno a destra e sinistra...che fastidio...fino a che non so come cazzo ci siamo capitate, siamo finite in una stradina dove stavano solo uomini...ho preso mia madre e ce ne siamo tornate indietro...
ed ecco che arriviamo al turco rompicoglioni. All'entrata del bazar c'era un tipo che vendeva il tè mia madre gli ha chiesto quanto volesse...ci credete che ci ha seguite dal bazar fino all'autobus per contrattare il prezzo?? ed erano più o meno 500 600 metri di distanza. E ci seguiva e parlava e che palle!!!
Io già ero abbastanza irritata ma l'apice l'ho toccato quando non ho trovato il bus e il tipo non si staccava da mia madre allora mi sono girata gli ho mostrato il polso e ho urlato

"senti, è tardi non ci rompere le scatole e dileguati", si è fermato ha alzato le mani dicendo "mamma mia" (ma conoscono solo sta frase i turchi??) e si è dileguato. Trovato il bus mi sono tranquillizzata.

ultima tappa...la chiesa di santa sofia...non c'è molto da dire riguardo a questo...stavamo in chiesa e dovevmo uscire per tornare al bus, raggiunta l'uscita mi sono resa conto che mia madre non c'era, allora ho avuto la geniale idea di allontanarmi senza avvisare Tuna e sono tornata indietro...trovo mia madre che contelmplava un arco. L'ho presa e me la sono portata dietro, ma era tardi, ci eravamo perse Tuna e la squadra e in un posteggio di più di 50 bus non è stato semplice trovarli. Niente, nemmeno l'ombra abbiamo vagato per almeno 15 minuti fino a che non ho sentito Tuna urlare...ci stava cercando. Meno male che c'eravamo messe i pantaloni alla moschea o non si sarebbe ricordata di noi...lei così ha detto...

ma io dico, cazzo...perditi quando sei sola...non quando ci sta la guida porca miseria...

per fortuna anche quella mattina angosciante era finita...ma solo per me dato che mia madre ha deciso di andarsi a fare un giro da sola per le strade di istambul dove:
un turco l'ha seguita e due tedeschi l'hanno 'salvata'
ha visto un morto
ed è tornata fidanzata...
non si può...non si può..

mercoledì 3 settembre 2008

OMAR, OMAR, PERCHE' SEI TU OMAR??

E arriviamo ad Efeso...
scesi dalla collinetta della Madonna siamo così giuti ad Efeso, felici di essere ancora vivi. Faceva un caldo boia e mia madre non aveva alcuna intenzione di seguirci nella vecchia, cara e afosa città io Maria Grazia e Vittorio abbiamo deciso di pagare sette euro di biglietto, non so quanto in monete turhce, che Omar gentilmente ha anticipato per noi (non è stato gentilissimo???). Prima di entrare dovemmo aspettare che Vittorio finisse le sue conversazioni familiare.
"adesso che ha preso la linea dobbiamo aspettare che chiami la madre, la sorella, la cugina, la zia, suo padre, il nonno" e non scherzava Maria Grazia mentre lo diceva. Purtroppo aveva ragione...

abbiamo così zampettato allegramente per quelle stradelle polverose ma familiari, cera tanta di quella gente che non si capiva niente, ma era stranamente bello starci dentro, camminare sulle chianche (così si chiamano da noi) camminare sulle rovine e ridere di qualche stupidata di Vittorio.

Sono così passati quaranta minuti e già Omar mi mancava :) ... ci siamo quindi affrettati a raggiungere l'uscita..........lì c'era una nuova sorpresa ad aspettarci...mia madre e Omar non si vedevano. Abbiamo fatto avanti e indietro per quella via piena di negozi e di gente, niente, nemmeno l'ombra dei due, sino a quando non abbiamo addocchiato la macchina gialla di Omar con la scritta TAXI, la targa era quella, allora ci siamo avvicinati...magari stavano in macchina...MAGARI DAVVERO!

"non voglio venire a vivere in Turchia" e Vittorio che cercava di consolarmi
"se sei preoccupata del burka, Omar mi sembra uno abbastanza moderno!"
"non è quello..."
"dai su su...vedrai che non vi farà mancare niente"


Ecco le geniali discussioni mie e di Vittorio. Ho preso il cellulare e ho chiamato mamma...ma che, poteva mica funzionare? ASSOLUTAMENTE NO. Mentre quello di Maria Grazia funzionava. Grazie al cielo mia madre non si era ancora sposata con Omar. Dopo qualche minuto li vediamo arrivare all'orizzonte. Lei con quelle movenze da wamp e dietro di lei che zompettava Omar...no basta! Siamo scoppiati a ridere tutti e tre come stavamo. Mamma e Omar avevano fatto amicizia!!! Non ci potevo credere! Entrati in taxi mamma si è gettata nel suo racconto. Primo era sposato. Fu così che tirai un sospiro di sollievo. Non sarei andata a vivere in turchia, ma una domanda mi sorgeva più che spontanea. Mia madre non conosce l'inglese, Omar non conosceva l'itaniano.

"ma come avete fatto a capirvi?"
"lui parlava in turco e io in italiano"
"e bè, certo"

meno male che lo sapeva anche lei...
dopo un giro panoramico e dopo aver preso la strada più lunga per tornare alla nave siamo tornati ad Izmir, mia madre voleva vedere una moschea...Omar ci ha accontentati...e sentite questa! E' riuscito a farci fare un passo nella moschea:
senza fazzoletto
e con i pantaloncini!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! non è un mito quest'uomo?? a parte quello che stava dentro ... vi dico solo questo se gli sguardi potessero uccidere...noi saremmo morti sul colpo

Così giunti al porto giusto in tempo per tornare in nave, abbiamo dovuto salutare Omar, che grazie al cielo ci ha lasciato un suo bigliettino da visita...perchè oltre ad essere un grade pilota è anche un pianista!
Dopo aver salutato anche Vittorio e Maria Grazia siamo andate subito a mangiare qualcosa...subbbito!

Sorvolerò sul pomeriggio perchè è stata una vera e propria palla...andiamo alla cena...

"mò mamma hai visto nemmeno un barese..."
"qua sono tutti filippini" avevamo detto la stessa mattina

entriamo in sala...al nostro tavolo chi troviamo? Una bella famiglia di un paesino in provincia di Bari...bene...volevo mangiarmi la lingua...se solo mi fossi stata zitta forse avremmo ritrovato l'allegra familgiola di napoli del giorno prima...ma questa non era niente male, assolutamente da ridere! A parte le bambine...sapete ho qualche problema con i bambini...ma chissà perchè loro non ne hanno mai con me...domani vi racconto di come mia madre si è persa nella chiesa di Santa Sofia e per andarla a prendere mi sono persa la guida...ah e anche di un piccolo incontro con un turco rompicoglioni...

HO ANCORA MAL DI PANCIA

Dopo esserci sistemate in cabina e aver conosciuto il nostro cameriere (che ficata) siamo corse di sopra per pranzare...al buffet...quanta cazza di roba. Io ho mangiato solo patatine e pizza...mia madre altro...e così il prim giorno è andato tra qualche tuffo in piscina e una volata al buffet (che funzionava sino all'una di notte).
Il pomeriggio mentre provavo a far passare la nausea e a dormire un pò quel gran rompiballe del direttore di crociera (l'uomo più esaurito del mondo) è entrato nei miei sogni per annunciare la prova di evaquazione o una cosa del genere. La prova sarebbe avvenuta entro le 4. Mia madre ovviamente non era in camera e i cellulari in mare aperto non funzionava. Allora ho pensato 'cazzo', già quella è stonata, figuriamoci se va a sentire quello che dicono all'autoparlante...quindi ho pensato di andala a cercare, ma in dodici piani di nave, dove credevo di andare? Quindi mi sono rimessa a dormire...e ho aspettato le 4. A quell'ora mamma non era ancora rientrata in camera per prendere il suo giubbotto...Bene, ho pensato, adesso se la vede da sola. E sono uscita dalla stanza a seguire l'esercitazione...due palle di esercitazione...tutti in fila...madò risparmio i dettagli. Sono quindi tornata in camera e ho trovato mia madre sorridente

"è stato divertente" mi ha detto sorridendo soddisfatta...io non la pensavo esattamente come lei dato che non vedevo l'ora di avere la testa di qualcuno su un piatto d'argento. "peccato che non c'era la mia bambina con me" e io nel frattempo pensavo "meglio che non c'era la mia mammina con me"

Il giorno seguente la nave è arrivata in Grecia alle 7.20 del mattino. Dopo essere stata svegliata ed essermi ovviamente incazzata per l'orario, ma non solo dato che sul mio cellulare erano arrivati 7 messaggi e il mio traffico disponibile era stato praticamente rposciugato. Ancora peggio. La giornata non prometteva niente di buono. E avrei avuto ragione. Quindi mi sono alzata verso le dieci e appena finito siamo scese dalla nave e ... che delusione! Non c'era un'emerita minchia da fare, siamo duvute rimanere nelle parti del porto dove non c'era nulla da vedere, la cosa più interessante che abbiamo trovato e visto è stata questa:

andando ci siamo imbattute solo in certi negozietti che ci hanno stancate presto dato che vendevano tutti le stesse cose. Quindi mia madre si è data da fare per trovare un telefono e chiamare mio fratello (che aveva da dirgli poi non lo so proprio) ... mi sono affrettata a farla allontanare dato che dei tedeschi si sono attaccati al telefono e non lo hanno abbandonato. Siamo ripartite verso le due e mezzo, ma noi siamo rientrate prima, molto prima...fu così che abbiamo detto ciao alla Grecia...anche se...

Fortunatamente il giorno seguente siamo scesi ad Izmir, che ha del tutto cancellato la delusione del giorno prima. Appena ho guardato Omar negli occhi ho capito che sarebbe stata una giornata molto molto molto divertente...Dimenticavo di dire che Omar è stato il nostro taxista, difatti non avevamo intenzione di rimanere a Izmir e abbiamo deciso di andare ad Efeso e qui entrano in gioco Vittorio e Maria Grazia due ragazzi napoletani che ci hanno fatto compagnia tutta la giornata e l'hanno resa molto più leggera...Vittorio era davvero un tipo, con una comicità naturale, ha fatto amicizia con Omar, ha cercato di parlare in inglese (mmmmmm) e i dolori allo stomaco si facevano sentire per le risate.
Voleva 100euro per 50 km...siamo arrivato sino a 70, non siamo riusciti a fare di meglio.Era ovvio che un taxista fosse così spericolato? Bè io non lo sapevo, ma mi ha divertita molto sentire Maria Grazia e mia madre gemere per la paura. E dalle Vittorio a punzecchiarlo "mi aspettavo di più da uno come te" ...eccetera eccetera...prima abbiamo visitato la casa della madonna...

"questa è la casa della Madonna? Ma è un buco!"
"la Madonna non era ricca" mi ha detto Vittorio
"ma non così povera da non avere un tetto"
"sarà crollato".....................

Tanto ha fatto che ci ha convinte che questa fosse la casa della Madonna sino a quando quella grande donna di Maria Grazia ha trovato la vera casa della Madonna...e che cazzo! Vi risparmierò le nostre foto con il fazzoletto in testa, no perchè non eravamo graziose, ma perchè è davvero imbarazzante...
Continuerò presto con il racconto i Efeso e Istambul...e altre avventure di mia madre...


MI FA MALE LA PANCIA

Sarà che non c'ho di meglio da fare, ma alle 3.03 di notte, - si proprio ora - mi è venuta voglia di scirvere della nostra vacanza in crociera, anche perchè credo di essermi ripresa (se non del tutto almeno in parte) da questa esperienza.
Non nascondo di essere stata molto in ansia per la nostra incolumità e mi sono sorpresa del mio comportamento impeccabile (se non sempre, quasi sempre).
Solo per raccontare della serie di figure che abbiamo fatto all'imbarcazione ci vorrebbe un post, quindi solvolerò su cose imbarazzanti e procederò con ciò che mi sembra più accettabile raccontare.
...per noi ovviamente era la prima volta che affrontavamo una vacanza pericolosa come la crociera (se hai una come mia madre accanto capireste perchè lo dico).
Mio cugino Nuccio è venuto a prelevarci da casa verso le undici, e noi con le nostre due valigie alla mano (anzi solo io, visto che mia madre se l'è fatta portare da lui). Scendendo le scale e con nostra grande sorpresa (nonchè mio spavento) abbiamo trovato mio nonno a casa sua. Eppure io continuavo a dirmi che l'avevo visto il giorno prima da zia Rosa. Ma io l'ho visto, mi dicevo. stavo diventando pazza?? Ma no...!! Era semplicemente tornato alle cinque del mattino per andare a lavorare in campagna.......!! (assurdo...è un alieno)
Ci ha viste scendere, non ha fatto una piega......sino a quando non ha visto Nuccio (che ovviamente non ha riconosciuto.)

"e chi è quel giovanotto?"
"il mio fidanzato" .... come al solito non ha colto la mia ironia ...
"ma quello è Nuccio" io lo dico sempre che quell'uomo non ha senso dell'umorismo

Io ero pressocchè ansiosa di arrivare al porto per trovare le mie cugine, che ovviamente - come sospettavo - mi hanno presa per il culo dicendo che non sarebbero venute e invece erano lì che ci aspettavano.
Ed ecco arrivato il terribile momento dell'imbarco delle valigie. Eravamo decisamente il gruppetto più rumoroso (e numeroso) e io certamente non mi preoccupavo di dare una mano a mia madre che cercava di capire come attaccare le etichette alle nostre valigie, era uno spettacolo troppo divertente, giuro! E' andata avanti per cinque minuti sino a quando wonder-hostess è arrivata in suo soccorso...e mentre maneggiava mi ha detto

"è la prima volta che porti la mamma in vacanza?"

...bè questa è stata decisamente divertente, non ce la facevamo più dalle risate...va bene..sorvoliamo sui venti minuti che sono susseguiti e arriviamo alla sala d'attesa prima della partenza, meglio così, ve lo assicuro. Stavamo escogitando un piano per infilare Erika e Maria nelle nostre valigie, ma sicuramente non avremmo passato la dogana, quindi abbiamo dovuto rinunciare presto all'idea.
Più o meno un'ora dopo ci hanno inbarcati, giuro che salutare le mie cugine è stato bruttissimo, sarà che il legame fortissimo che già avevamo sin da quando eravamo piccole, nelle ultime settimane si è andato rinforzando ancora di più. E fu così che tutti i paperotti di mia madre (in tutto erano venuti 5 nipoti) ci hanno seguito passo passo fino a che non ci hanno visti sparire sulla nave, ed appena entrata già ero uscita su un altro ponte per continuare a sbracciarmi.
Quando sono andati via, sono tornata a recuperare mia madre che già era in procinto di perdersi. Non sapevamo dove andare, cosa fare, boh...quindi appena abbiamo visto una fila scarna di gente, abbiamo deciso di accordarci...la scena era questa

"mamma perchè facciamo la fila?"
"non lo so"
"ma cosa vuoi chiedere?"
"non lo so"
"okay"

...dopodichè l'ho presa per un braccio e l'ho trascinata via. La nostra cabina era al ponte 2...ma io continuavo a chiedermi "dove cazzo è sto ponte due?" ovviamente tutto si svolgeva nella mia mente perchè mia madre non sopporta le parolacce... dopo n'altra mezzora abbiamo capito che il 'ponte' coincideva al piano...quindi...abbiamo preso l'ascensore e liete di essere sopravvissute siamo arrivate nella nostra cabina....

lunedì 1 settembre 2008

E SONO QUASI 18

Mi sembra ieri che ero una piccola fanciulletta rompi palle e gozzovigliavo per il maneggio assieme alle mie amiche e facevamo incazzare chiunque tranne il mio istruttore che più corda di quella che ci dava, non si poteva!
Alla nostra prima gara misero me e la mia amica roberta nella stessa stanza, e, mentre tutte le altre ragazzine avevano nella loro camera un adulto, noi no. Credo che Marco fosse ben consapevole del rischio, dato che ci conosceva fin troppo bene, ma non ci badò o non volle badarci... fu così che fummo minacciate di squalifica dalla moglie di giudice di gara...parole al vento, da un orecchio ci entravano e dall'altro ci uscivano...ma poi, che cavolo, avevamo solo nove anni ed eravamo le uniche ad avere una camera tutta nostra...dovevamo pur ospitare qualcuno!! E poi non c'era qualcuno che diceva di essere gentile con il prossimo?? Bè, noi lo siamo state...ma adesso ho quasi diciotto e non mi sembra passatò granchè tempo da quel giorno. Sarà che le amiche di quel tempo ci sono ancora tutte...o quasi.
Lo so...lo so che la mia vita non cambierà affatto, ma a me sembra ancora che sarà proprio così.
E che ne so...sarà che potrò fare varie e nuove cose tra cui:
il primo viaggio senza quella santa donna che mi ha messa al mondo
diventare indipendente (olèè)
guidare una macchina (responsabilmente, certamente non come l'ho giudata l'altro giorno, bè c'è da dire che solo le migliori amiche hanno il coraggio di mettermi per la prima volta alla guida di un auto)
avere le chiavi di casa (fino ad oggi ho perso almeno 7 copie...dovrò allora diventare responsabile anche in questo...................... o meno distratta)
firmare le giustifiche (e non solo)
scappare da scuola non appena manca qualche prof dell'ultima ora
andare a votare
candidarmi alle elezioni (la prima che capita mi candido sia pure miss faccia da pesce)
salvare il mondo
avere una carta di credito
prendere un aereo senza uno straccio di accompagnatore o tutor o come cavolo si chiamano
ma ciò comporta anche parecchi svantaggi tra cui:
bisogna sempre mettere in conto la possibilità di essere arrestata
portare sempre e comunque con me la carta di identità (e che palle...per tutte le volte in cui l'ho persa)
diventare indipendente
diventare responsabile
smussare certi angolini deliziosi del mio caratterino dolce
me dai basta, mi faccio bastare questi...per ora guardiamo il lato bello della vita...almeno finchè non mi sposo e allora si che sarò all'inferno...
......................................e dato che ci siamo...e abbiamo come dire...ormai confidenza, siamo in famiglia, vi voglio presentare la mia di famiglia. Sicuramente conoscerete già le mie cuginette quindi, per cominciare vi mostrerò le foto dei miei nonni, della mia mamma, della zia e dello zio (sorti di personaggi)...
questo è il nonno, visto che muscoli? E' un pò invecchiato ma è sempre in forma. Respinge pure i proiettili ha ottantanni e per salire a casa mia si serve dell'albero delle ginose...anzi serviva...adesso ha imparato l'uso delle scale e delle porte...vi lascio immaginare quando si arrabbia...rabbrividisco.
zia Rosa...adesso ha tagliato i baffi e ha i capelli più lunghi e non è più così cattiva zio Pietro...sarebbe capace di addormentarsi dovunque...un momento c'è e il momento dopo sta russando oppure silenzioso come un felino è tornato a casa sua per adagiarsi sul suo divano...un giorno vi racconterò le sue performance migliori quando va a vedere le partite di suo figlioe infine la più terribile che sifa un baffo pure di Ken...mia madre. Su di lei non aggiungo altro...

IL NOSTRO ESERCITO INVINCIBILE,
I NOSTRI SPLENDIDI EROI DI TUTTI I GIORNI, I NOSTRI GUERRIERI COLORATI CHE OGNI MATTINA VESTITI DI MILLE COLORI OCCUPANO LE AULE, LE STRADE, LE PERIFERIE, I CORTILI DI QUESTA NOSTRA ITALIA,

I NOSTRI FIGLI E I NOSTRI FRATELLI, CHE SONO I NOSTRI SOGNI DI SEMPRE, SEMPRE UGUALI E SEMPRE DIVERSI.
LE NOSTRE PAURE E LE NOSTRE SPERANZE,
I NOSTRI MILLE DUBBI E LE NOSTRE CERTEZZE.

COME LE GOCCE DELLA PIOGGIA DANZIAMO SULLA VOSTRA ARROGANZA E DIVENTIAMO FIUMI DI GIUSTIZIA, TORRENTI IMPETUOSI DI RIVOLTA AI VOSTRI CRIMINI, ALLA VOSTRA INDIFFERENZA COMPLICE, ALLA VOSTRA AMBIGUITA' CONSAPEVOLE.

NOI SIAMO I VOSTRI FIGLI, I VOSTRI FRATELLI, I VOSTRI MIGLIORI AMICI, E SIAMO UNA MOLTITUDINE, UN' ECO SENZA FINE DI SUSSURRI E DI SGUARDI CHE NON FINISCONO.

NON FINISCONO NELLA POLVERE DELLE MACERIE,
NON FINISCONO NEL DOLORE DELLA TORTURA,
NON FINISCONO NELLA VIOLENZA DEL RICATTO,
NON FINISCONO NELLA VILTA' DI CHI ABUSA.

ED E' UN ESERCITO INVINCIBILE, PERCHE' SIAMO I VOSTRI SOGNI PERDUTI, LA VOSTRA UMANITA' SVENDUTA, LA VOSTRA DOLCEZZA RIMOSSA, LA DIGNITA' CHE AVETE TRADITO.

gruppo capitano ultimo