IL NUOVO BLOG CHE TI INSEGNA A VOLARE CON LA FANTASIA...


il ventaglio di pagine


CARLO RUTA - FIRMA LA PETIZIONE!
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Io mi girai e vidi un arcobaleno che non andava e non veniva, che semplicemente stava , facendo ponti per i mondi, facendo ponti per i sogni.


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...tutto è ancora da fare, da sognare, da lottare...
Visualizzazione post con etichetta Antimafia. Mostra tutti i post
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martedì 1 luglio 2008

CORIANDOLI

E' vero, non avevo mai fatto un post sui coriandoli...che danno il nome al mio blog.
I coriandoli si lanciano durante le feste, a carnevale, compleanni, ma qui non c'è nessuna festa, e non è nemmeno carnevale.
Il nome viene da alcuni ideali che forse il blog sta perdendo che non esprime come all'inizio. L'idea, in realtà, era quella di diffondere, far amare e dare un senso alle idee di un uomo, di uomini che in un certo senso hanno incoraggiato e fatto fiorire certi pensieri, certi ideali... certi sogni.

Sono questi uomini i coriandoli.
E mi viene in mente il primo libro di Falcone che ho letto e mi viene da ridere pensando al modo in cui l'ho avuto. E poi ne è arrivato un altro e un altro e un altro ancora. Fino ad arrivare a Ultimo. No, non all'ultimo, a Ultimo, al Capitano Ultimo che si firma con la 'u' minuscola, che invece io scriverò sempre con la U maiscola. U come Ultimo, U come Uomo. E ci sto attaccata a questo uomo, quando leggo quello che scrive e sorrido...perchè Ultimo è l'essenza di tutto quello in cui credo. E lo so, non ne parlo spesso, ma semplicemente perchè sono i miei sogni di cui si parla. Eppoi? Poi, continuando a seguire questo percorso, il suo percorso, ho trovato altre persone straordinarie.
Il mio perchè è questo...
Abbiamo visto la fiction e prima della fiction abbiamo visto l' autostrada saltare in aria come in un gioco di coriandoli, senza voce.
E senza voce abbiamo visto passare l' indifferenza di quelli che "contano" di quelli cresciuti all' ombra dei palazzi grigi dove si decide il destino di quelli che per loro sono tanti piccoli numeri.
E abbiamo visto la speranza fiorire nelle strade e nell' albero di Falcone e Borsellino dietro al passamontagna senza volto di Ultimo che con i suoi carabinieri prendeva Riina e con lui l' impunità e l' arroganza stragista.
E noi siamo qua per gridare dove c' è silenzio, per ricordare a noi stessi che quei piccoli numeri sognano, ridono e piangono e sono un esercito di coriandoli colorati che odiano l' arroganza e l' indifferenza di quelli che nell' ombra dei palazzi grigi calpestano ogni fantasia, ogni libertà, ogni dignità.
Ultimo ci è sembrato da sempre uno di quei coriandoli colorati che non ha mai voluto sedersi all' ombra dei palazzi grigi.
E questo è il sito che gli amici senza nome del capitano Ultimo hanno voluto creare per non dimenticare i colori di tanti coriandoli che ogni giorno combattono la loro battaglia contro il grigio potere della mafia e della burocrazia, perché non si sentano mai soli, mai soltanto dei numeri.
La storia di Ultimo è incredibile, ed è una delle tante, ma noi vogliamo che su questa storia non vinca il silenzio, che non vinca l' indifferenza; e tu, amico, da che parte stai?

E ancora. Ultimo e i suoi uomini usano i passamontagna. E io all'inizio credevo che lo usassero per non essere riconosciuti... e invece...



"E di che colore?"
"Nero" disse Antonio. Ti ricordi del tizzone dell' altra notte?... Ce l' hai ancora?"
"Certo", rispose Zacarias e tornò in mezzo ai suoi compagni, seduti intorno a un fuoco vivido.
"Sarebbe bene utilizzare dei PASSAMONTAGNA neri- suggerì.
"Perchè dobbiamo coprirci il volto?" obiettò Hugo.
"Siamo come i messicani - rispose Rafael Sebastian - fin quando non conquisteranno i diritti che spettano a ciascun uomo sulla terra, non avranno faccia.
Noi, senza volto,
incarniamo tutti coloro che combattono per la GIUSTIZIA.
Non solo: rappresentiamo anche quelli che non hanno il coraggio di guardarsi in faccia.
Non abbiamo identità, per ora;
non siamo nessuno, ma, proprio per questo,
ogni uomo che cerca la LIBERTA'
può identificarsi con noi.
Noi siamo chiunque ..."
"Il nostro viso - aggiunse Tacho - sarà quello degli altri INDIOS morti per esistere: siamo la loro reincarnazione".
"Saremo come le nuvole" disse Ana Maria, indicando il cielo - .
La pioggia viene dalle nubi che si scontrano sopra le cime delle montagne. Combattono per il privilegio di morire,
di diventare la pioggia che nutre i campi..
Senza volto come le nuvole,
come queste ci batteremo
per l' onore di essere il seme della terra"







Questa è la più dolce idea di giustizia che Ultimo mi ha insegnato.





anche se... come spesso capita...


"Oggi, 20 settembre 1997, a conclusione di un progetto portato avanti con costante determinazione, viene sancita dal comando del Ros la soppressione di Crimor, Unità militare combattente.
L'egemonismo burokratico celebra se stesso e il suo potere di sovrastruttura fine a se stessa. E' l'ora di ripiegare soggettivamente su posizioni alternative. Uscendo dai percorsi di lotta alla criminalità mafiosa sento il dovere di ringraziare quegli uomini valorosi con cui ho avuto il privilegio di vivere combattendo.
Solo a loro va il mio rispetto più profondo, solo da loro ho imparato molto di più di quanto abbia potuto insegnare, solo per loro i sacrifici di una vita hanno avuto un senso.
La nostra presenza costituirà per il futuro un'accusa permanente verso quella burokrazia egemone che non ha saputo combattere, ma ha saputo distruggere quelli che combattevano.
Insieme con voi finisce il sogno dei "soldati straccioni".
Era un bel sogno".





Qui non esistono i 'c'era una volta', oppure 'e vissero tutti felici e contenti...'.
Forse è per questo che mi piacciono le favole, forse è per questo che continuo a credere in quello che mi ha insegnato Ultimo...e quello che mi insegnano i soldati straccioni



venerdì 20 giugno 2008

V2-day FALCONE, BORSELLINO, TRAVAGLIO, VS BERLUSCONI E CUFFARO


scaricato fresco fresco da youtube

mercoledì 18 giugno 2008

CARLO RUTA - LA GIUSTIZIA DEL NOSTRO STATO GIUSTO

SO CHE VOI, MAFIOSI AL GOVERNO, PREFERIRESTE QUESTO ...


...VE LO ASPETTATE, VERO?????
AH-AH-AH-AH C'E' INVECE CHI FA QUESTO...

...QUINDI DIREI CHE LA VOSTRA SOLUZIONE E' UNA SOLA...

Quando gli uccelli cantano...chiudiamoli il becco!
Libera informazione? MA DOVE?!

Lo Stato, solitamente sceglie tra due alternative

  • perseguitiamo chi ci mette i bastoni tra le ruote;
  • uccidiamo chi ci mette i bastoni tra le ruote
GRAZIE STATO PER AVER CONCESSO LA PRIMA OPZIONE!

GRAZIE!

COMUNICATO STAMPA DI PeaceLink

L’Associazione PeaceLink esprime la propria solidarietà a
Carlo Ruta. Il giornalista siciliano è stato condannato a 8 mesi di carcere per aver ospitato sul suo sito http://www.accadeinsicilia.net/ (integralmente oscurato nel dicembre 2004) l’intervento di un ex funzionario pubblico di Ragusa. E’ questo solo l’ultimo di tanti episodi che in questi anni hanno avuto l’obiettivo di intimidire e oscurare l’informazione indipendente. Episodi che hanno colpito tra gli altri, oltre a Carlo Ruta, Umberto Santino del Centro di documentazione siciliana "Peppino Impastato" e Marco Benanti, ex direttore responsabile del portale Erroneo.org.
PeaceLink sostiene l’informazione antimafia e il giornalismo coraggioso sin dagli albori delle sue attivita’ nei primi anni ’90, quando la rivista "I Siciliani" di Pippo Fava veniva diffusa da PeaceLink sulla proprie rete di BBS. Oggi PeaceLink ospita sul proprio sito web la "Catena di Sanlibero" di Riccardo Orioles, gia’ collaboratore di Fava e cofondatore della rivista "Avvenimenti", e ha denunciato le persecuzioni legali che hanno colpito
Carlo Ruta gia’ nel settembre 2005, durante il convegno "Cyber-Freedom" al quale Ruta ha partecipato come relatore e testimone. Purtroppo questa testimonianza e’ caduta nel vuoto, scontrandosi non solo con i bavagli mafiosi di chi ha tutto l’interesse a imbavagliare voci scomode, ma anche grazie al colpevole e complice silenzio dei salotti radical-chic di certa sinistra, dove sindacalisti, giornalisti, politici e intellettuali sono pronti a difendere a spada tratta Biagi, Luttazzi e Santoro, ma diventano colpevolmente silenti (e pertanto omertosi) quando il pugno del potere mafioso colpisce attraverso i tribunali chi lavora contro il malaffare e la criminalita’ lontano dalle luci dei riflettori, dalle vetrine televisive e dalla ribalta del palcoscenico. Il convegno cyber-freedom è stato l’occasione per l’inizio di una proficua collaborazione tra PeaceLink e Carlo Ruta, che oggi collabora con il portale dell’associazione. In questi anni Carlo ha cercato di indagare e documentare tante vicende della Sicilia, spesso ambigue e oscure. E’ un lavoro che espone a rischi importanti. L’Associazione PeaceLink intende quindi stringersi attorno a Carlo e al suo coraggioso lavoro.

FIRMA LA PETIZIONE PER
CARLO RUTA

http://www.censurati.it/voxpeople/carloruta/


LA CATENA DI SAN LIBERO - 366

La Catena Di San Libero n. 366
9 giugno 2008

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"Rauss! Schnell!"

La polizia è arrivata, ha circondato il campo, ha messo la gente in fila, ha ritirato i documenti e ha cominciato a fare le perquisizioni. Fra i messi in fila e i perquisiti c'è anche una medaglia d'oro, Giorgio Bezzecchi. "Mio nonno è finito ad Auschwitz, col fascismo di allora. Mio padre è scampato per caso alle retate. Noi siamo qui in Italia da sessant'anni. Siamo italiani. Vergogna!". Imbarazzo fra i funzionari e nei giornali. Forse qualcuno ha ecceduto. Forse bisognava metterci un po' di diplomazia. "Ma con tutti gli zingari che ci sono, proprio uno con la medaglia d'oro dovevi andare a beccare!". "Un equivoco, Eccellenza. Sì, comprendo benissimo, Eccellenza. L'opinione pubblica, quel che diranno all'estero, le strumentalizzazioni...". Poi, messo giù il telefono: "Ma insomma, perché non se li vengono a perquisire loro, 'sti maledetti zingari, invece di fare i cagasentenze da Roma?". Neanche perquisire il padre di Anna Frank, ex ufficiale decorato ancorché ebreo, era stato facile a suo tempo.

Nel campo, una bambolina di pezza, abbandonata per terra in mezzo al fango. La radio trasmette Lilì Marlene, la Polizei se n'è andata senz'altri intoppi. E tutto è normale, in Italia, salvo quella targa stradale, vicino al campo zingari di Rogoredo appena "normalizzato": "via Peppino Impastato".

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Stop alle intercettazioni

Piovra, governo ladro.

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Mr Burns

Fuga di liquido dall'impianto di raffreddamento nella centrale nuleare di Krsko, 130 chilometri da Trieste. "Tanto rumore per una valvola guasta". "Andremo avanti col nucleare. Indietro non si torna". Le prossime centrali italiane verranno affidate a un boss locale albanese, Berisha.

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Lotta alla fame

"Mangiate pure ragni e cavallette: sono gustosi e molto nutrienti". I ricercatori americani: molti insetti hanno pochi grassi e abbondano di proteine.

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Adolescenza

Per noia, per imitare il film americano, per You Tube, non si sa: fatto sta che a un certo punto si son messi a sparare coi fucili a piombini contro il tram. Ferito un pensionato. I tre, su Repubblica, sono paternamente definiti "gli adolescenti". In realtà hanno diciannove, diciannove e ventitrè anni. Per chi hanno votato, il giorno delle elezioni? Chi è più italiano dei due, un fannagòt da nerbate come questi, o un rumeno che si rompe il culo a fare il muratore?

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Gli italiani e i bambini

Gli italiani non rubano i bambini. Gli sparano in mezzo alla strada, come in Calabria a Melito (regolamento di conti e pallottole all'impazzata). "Gli" italiani, o perlomeno "molti" italiani: non solo l'italiano che ha sparato, perché di cinquecento testimoni, dicono i carabinieri, non se n'è presentato nemmeno uno.

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Mezza democrazia

Catania. Un comunicato stampa del Comune (quello da cui è appena scappato Scapagnini) dà notizia del "firmato accordo fra il Comune e i proprietari dell'area di corso Martiri della Libertà", con annessa pubblica cerimonia. L'area in questione è l'ultimo pezzo dello sventramento di Catania anni '60, rimasto incompleto per varie traversie e senz'altro il più grosso boccone ancora disponibile per i costruttori catanesi.

Il comunicato elenca diligentemente tutti i partecipanti alla cerimonia. Il presidente, il prefetto, il senatore, il questore, il sindaco (ex), il "rappresentante della proprietà", l'"advisor" della proprietà e i rappresentanti "del mondo imprenditoriale, economico e degli ordini professionali di Catania". Puro Brecht. L'unica cosa che manca, e che non viene accennata mai neanche per sbaglio, è ^chi è^ la proprietà. Ciancio? Famiglia Rendo? Altri cavalieri? Il Vaticano (come in origine)? E chi lo sa. E' come dare la locandina dell'Amleto con i nomi di tutti, meno che del regista e di Amleto. Amletico, veramente. Comunque, con evidenza, il Grande Affare comincia. Sarà - come abbiamo visto - clandestino, come tutti gli affari di Catania, perché in città manca l'informazione.

Adesso, per esempio, ci sono le elezioni ma "La Sicilia" ignora completamente alcuni e appoggia arbitrariamente altri. Sono elezioni vere, quelle in cui i mezzi d'in­formazione nascondono ai cittadini una parte dei candidati? E non succede solo stavolta, o solo per caso. Sentiamo cosa afferma pubblicamente Ciancio, il pa­drone de "La Sicilia", il 24 marzo 2007:"E' vero. Il suo nome non lo pubblico [si parla di Claudio Fava, n.d.r.] perché mi insulta ogni minuto. Nessuno mi può obbligare a farlo. E se il giudice mi con­danna, presento appello... Ma scriva che tutto ciò accade per ragioni personali dell'editore, no, anzi, del direttore".
La libertà d'informazione, a Cata­nia, è solo una "questione personale". Votate, ma ricordatevi che non sono ele­zioni libere. Sono elezioni in una città di mezza democrazia.

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Il teatro e i giornalisti

Se i "media dell'odio" vi fanno paura per la loro capacità di esasperare i conflitti etnici e sociali, è il momento di spegnere la tv, chiudere i giornali e guardare da qualche altra parte, ad esempio in rete o per strada, e ritrovare l'ottimismo. Su giornalismi.info/mediarom è partita nei giorni scorsi la campagna "Giornalisti contro il razzismo", lanciata da tre colleghi (Lorenzo Guadagnucci, Beatrice Montini, Zenone Sovilla) preoccupati perché i media "rischiano di svolgere un ruolo attivo nel fomentare diffidenza e xenofobia sia verso i rom sia verso gli stranieri residenti nel nostro Paese". Oltre alla raccolta di adesioni, sul sito si è attivato anche un "Osservatorio sul razzismo nei media" che permette a chiunque di segnalare episodi di cattivo giornalismo. Un'altra iniziativa per riflettere sul rapporto tra "noi" e "gli altri" passa attraverso il teatro, da sempre un canale di comunicazione strategico quando gli altri media sono "allineati".

Il 28 maggio gli artisti del "Teatro di Nascosto" (www.teatrodinascosto.it) si sono riuniti davanti a Montecitorio partendo da Volterra per una "azione bianca" finalizzata a "portare all'attenzione del Parlamento italiano la situazione dei rifugiati". Al centro di questa performance teatrale c'è la consegna ufficiale in Parlamento della "Charta" di Volterra, un documento sulle politiche di immigrazione firmato nel novembre 2007, da parlamentari italiani ed europei appartenenti a diversi schieramenti politici, che il "Teatro di Nascosto".porterà in tourneè assieme ai suoi spettacoli per interpellare le istituzioni.

"Per alcuni mesi - scrivono gli artisti - abbiamo lavorato in silenzio. Abbiamo fatto un piccolo tour con lo spettacolo 'Città in guerrà', stiamo facendo le prove per il nuovo teatro reportage per l'estate che racconterà storie vere di donne del medio oriente e abbiamo dovuto cercare soluzioni per diversi problemi, economici ed organizzativi. Non che siano tutti risolti, però inizieremo un percorso bellissimo". Gianni Calastri e Annet Henneman, fondatori del "Teatro di Nascosto", lavorano da otto anni sul genere del "teatro reportage", passando attraverso Turchia, Kurdistan, Iran, Iraq, India, Calcutta per raccogliere la voce di persone, situazioni, popoli in difficoltà , storie individuali e collettive. [carlo gubitosa]

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Monnezza

Dalle intercettazioni dei magistrati napoletani, finite con venticinque arresti di altrettanti esponenti dell'establishment locale: "Qua finisce come in Vajont". "Il deposito di Villaricca ormai è una piscina di percolato". "Manca poco al bordo, copri con la sabbia". Con la legge nuova, niente intercettazioni, niente arresti e quindi niente necessità, per il Corriere della Sera, di uscire con ponderosi articoli contro i magistrati napoletani. Pierluigi Battista: "Addirittura una retata, la coreografia degli arresti in massa per sgominare una banda di malfattori. E chi sarebbero questi presunti malfattori prontamente consegnati alla giustizia con grande dispiego di forze? Tecnici che in questi anni sono stati il cuore del commissariato per l'emergenza rifiuti a Napoli".

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Freheit ist konkret

Falcone, che era un ragazzo di quartiere, da piccolo giocava a pallone nell'antichissima piazza Magione, a Palermo. "Quelli di piazza Magione", si diceva. "Sono cresciuto a piazza Magione". Ma adesso vogliono cambiarle il nome: si chiamerà - dice il comune, che non è antimafioso - Piazza Giovanni Falcone Magistrato. Protestano gli abitanti del quartiere, protesta don Giacomo Ribaudo, il coraggioso - e antimafioso sul serio - parroco del quartiere: "Il sindaco invece di intitolare strade i preoccupi dei senzatetto, dei moltissimi senza lavoro, di riportare l'ordine nei quartieri in abbandono. I nostri eroi si onorano con gesti concreti, non con le strategie mediatiche cancellando la storia".

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Arrestate quei cadaveri

Una telefonata a Zapping: "Io credo che l’immigrazione sia un affare anche per chi traffica con le pompe funebri in Sicilia. Pensi signora mia, oggi hanno trovato 'sti dodici cadaveri a ben 44 miglia dalle coste della Sicilia. Perchè li hanno portati in qua? Perché non li hanno ributtati in là sulle loro coste? Dev’esserci qualcuno in Sicilia che ci traffica". [aldo vincent]

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Marta Branchi wrote:

Il titolo di prima donna-rettore non spetta (come scrivi tu) a Cristiana Compagno di Udine ma a Biancamaria Tedeschini Lalli che già nel 1992 Rettore della allora neonata Università di Roma 3. Te l'ho voluto dire perchè mi piace che se Repubblica dice un sacco di fesserie, queste possano essere corrette invece su San Libero che è notoriamente molto più affidabile

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raffaele.simonetti@iol.it wrote:

Nel servizio sulla BBC, Report e l'Oms vorrei osservare - lungi dal voler prendere le difese d'ufficio di chicchessia - che forse vi è sfuggito un particolare che mi ha fatto invece sobbalzare: è stato infatti sottolineato nel servizio che i limiti dell'Oms, che se non sbaglio sono qualcosa come 800 volte più alti dei valori riscontrati, sono basati ^unicamente sugli effetti termici^. In altre parole finché le cellule non "friggono" va tutto bene. A questa stregua anche le case sotto le linee aeree ad alta tensione non comporterebbero rischi - cosa che nessuno più mi pare tenti di sostenere. Quanto a Paolo Attivissimo, di cui a suo tempo lessi e apprezzai qualche commento su informatica e internet, ha, a mio parere, perso ogni credito da quando difende fino all'ultimo il rapporto del Dipartimento di Stato USA sull' 11 settembre

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Fluxus wrote:

Continua il dibattito sul nucleare - non è vero che a destra si sia a favore e a sinistra contro - il discorso è ampio, articolato e trasversale. Sono di destra e amo Berlusconi! sono però contrario al nucleare dato che l'uranio sta per finire e non siamo buoni a smaltire neppure il pattume casalingo, figuriamoci le scorie nucleari! Meglio investire in recupero energetico dall'immondizia, energia solare, eolica, geotermica

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Lina Arena wrote:

Il clandestino viene punito per il solo fatto di aver messo piede nella nostra terra. Perchè non introdurre identico rigore nei confronti del padrone che non osserva la sentenza di reintegra nel posto di lavoro? Spesso costui paga la retribuzione e lascia il lavoratore fuori dai cancelli della fabbrica. Si tratta di un privilegio assurdo, malvagio che avalla una sorta di odio di classe contro il lavoratore che ha avuto ragione ma non può mettere piede nella casa di chi lo ha fatto fuori o lo ha affamato

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Daniele wrote:

Io sono un vigliacco perché sono di Bologna e tollero che il sindaco di Bologna indossi il fazzoletto al collo dei deportati di Auschwitz e poi “discuta” con il consigliere Raisi di An per intitolare una strada a Giorgio Almirante e non ho ancora cambiato città;Io sono un vigliacco perché due giorni fa ho visto sul mio stesso autobus un bestione con la svastica nera al collo e non l’ho insultato ricordandogli che Bologna è medaglia d’oro al valore militare e città martire della Resistenza, ma ho solo pensato che in quel momento ero in servizio per il Comune di Bologna e non volevo avere grane;Io sono un vigliacco, forse, ma non trovando nessuno per cui votare che rappresentasse diritti e democrazia non ho votato ed ho, comunque, permesso che vincessero i fascisti;Io sono un vigliacco perché mi sto accorgendo che, un po’ meno degli altri, ma come tanti altri, mi sto assuefacendo alle ronde, alle svastiche e ai manganelli a Chaiano e non ho di meglio che guardarli su internet.L’unica cosa è che nel mio piccolo (e lo so che è poco) sono ancora iscritto all’Anpi come antifascista, ma non sono abbastanza coraggioso da esserlo tutti i giorni

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Pigneto e dintorni

Mario wrote:

Un consiglio. Un pò di prudenza - il caso Pigneto - non guasta. Non partiamo in quarta, per poi dover fare (ma la facciamo?) marcia indietro

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Massimo B. wrote:

Caro R., sono stato testimone dei “fatti del Pigneto” e, pur apprezzando di norma i tuoi interventi, non posso fare a meno di esprimere il mio più profondo dissenso a chiunque ancora insista sulla versione del “raid fascista-xenofobo”. L’extracomunitario intervistato dal Tg1 è, nel quartiere, uno “stimatissimo” piccolo spacciatore e sfruttatore di connazionali, che fa dormire a dozzine nel suo magazzino e picchia a cinghiate se non rispettano le “sue” regole. C’è un gioco delle parti in cui ciascuno tira acqua al proprio mulino. Fino a violentare la storia e I fatti. Tanto che il quartiere forse più di sinistra di tutta Roma viene dipinto come lo scenario di una spedizione punitiva di neofascisti. Il “raid”, esecrabile in ogni caso sia chiaro, è scaturito quindi da ben altri sentimenti. E se continuiamo a ripeterci la filastrocca stonata e demodè dell’aggressione fascio-xenofoba, stiamo solo perdendo un’altra occasione per capirci qualcosa

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Paolo wrote:

Carissimo O., è disposto a rimangiarsi almeno parte degli articoli Eiar e Uovo di serpente, dopo la scoperta che la spedizione punitiva del pigneto è stata capitanata da un Cheguevarista di sinistra?
E' inutile far finta che l'esasperazione portata dalla delinquenza spicciola (che non ha colore nè etnia), facilitata delle leggi di sinistra sul'indulto e da una magistratura che dire fannullona è poco, è trasversale. Un suo affezionato ed antico lettore

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Caro Paolo e cari gli altri,

no, non sono disposto, mi dispiace. Per due motivi. Il primo è non mi convincono affatto le versioni ufficiali (Napoli, Catania, Pigneto). Su Napoli, aspetto ancora le indagini sulla sedicenne "ladra di bambini": che potrebbe anche essere stata utilizzata a freddo per un'operazione di riappropriazione del territorio da tempo programmata dalla camorra (o meglio, Sistema) locale. L'altro "furto di bambini", a Catania, è stato rapidamente smontato da un sito locale (www.step1.it) e da vari giovani giornalisti (e, prima di tutti, da Giovanna Quasimodo antica redattrice dei Siciliani). Sul Pigneto mi rendono perplesso le dichiarazioni della collega Simona Zappulla, testimone oculare, che sostiene con molta fermezza che a dirigere l'attacco era un giovane di venticinque anni, magro, e non il corpulento cinquantenne che se n'è invece assunto - senza rimetterci niente, e in un clima da "volemose bene generale" - la responsabilità. Come cronista, la faccenda mi puzza.

Il secondo motivo è che tutti questi linciaggi e pogrom - l'altro giorno hanno picchiato a sangue due omosessuali a Napoli: ma non fa più notizia - sono politici in sè, profondamente. Non tanto per l'eventuale affiliazione a questo o quel gruppo di destra o di estrema destra (che poi, in Italia, sarebbero teoricamente vietati), quando per la precisione storica con cui ripercorrono esattamente la stessa strada del primo fascismo. Il tizio del Pigneto, il "buon borgataro", con o senza Guevara, fascista resta. Anzi, tecnicamente è un perfetto nazista degli anni Trenta, un S.A., con le sue canzoni "contro la reazione", la sua bandiera rossa (con svastica) e il suo lumpen orgogliosamente esibito. Non scherziamo con queste cose. Bello er dibbattito, bella la democrazia, ma se questa faccenda va avanti ci sarà da riformare gli Arditi del Popolo nei quartieri. [r.o.]

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"Io sono Spartaco"

"Siamo tutti Pino-maniaci": l'idea è dell'associazione antimafia Rita Atria e consiste nel fatto di prendere ciascuno a turno il posto di Pino Maniaci, il coraggioso direttore di Telejato, che fa dura - e allegra - informazione antimafia in quel di Partinico. Hanno risposto in tanti, e la faccenda andrà avanti a lungo con cento facce diverse che si alterneranno quest'estate ai microfoni dell'emittente. Gli "amici", intanto, hanno chiamato la ditta dell'Adsl, spacciandosi per gente di Telejato, e hanno fatto tagliare le linee. Computer e sito fermi per un po' e poi, come sempre, di nuovo in rete più pimpanti di prima.Info: www.ritaatria.it,
http://www.telejato.it/

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http://www.ucuntu.org/

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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente per liberarsene, basta scrivere a riccardoorioles@gmail.com -- Fa' girare."

A che serve vivere, se non c'è il coraggio di lottare?" (Giuseppe Fava)

domenica 15 giugno 2008

ANDREA RIVERA

Ciò che in questo video viene detto da questo strano, ma semplicemente fantastico personaggio può essere opinabile o meno; adorandolo, personalmente, sono in disaccordo con lui su determinate cose...ma l'energia e la passione che respira in questo video è quello che serve, a chi, non ci crede abbastanza. Con me ha avuto solo l'effetto di caricarmi sino ad esplodere. Quindi sedetevi per bene e raddrizzate le orecchie, anche gli asini si darebbero una mossa dopo aver ascoltato le parole di questo ragazzo.

E' ORA.. Andrea Rivera

martedì 10 giugno 2008

LA CATENA DI SAN LIBERO - 365

La Catena di San Libero n. 365
29 maggio 2008
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Il mio partito

La politica fa, la politica dice... “La politica”, in Italia, oggi è costituita da circa cinquantamila persone (nomenklatura, Vip, propagandisti, portaborse, qualche intellettuale) che assommano in se stessi i poteri, l'etica, il “dibbattito” e la pubblica opinione. La Seconda Repubblica è stata molto meno repubblicana della prima, popolata da partiti, iscritti, militanti e sezioni che la collegavano direttamente alle rivoluzioni democratiche dell'Ottocento.
Nella Seconda tutto ciò è stato ipocritamente caricaturato: partiti di cartapesta al posto dei partiti veri, militanti la cui militanza s'esauriva in due ore di “primarie”, iscritti col tesserino di plastica senza potere alcuno se non di applaudire.Nella Terza, che comincia ora, l'ipocrisia è finita: i partiti sono due e obbligatori, l'iscritto può cantare - a scelta - “Io Mi Fido Di Te” o “Meno Male Che Ci sei Tu”, la militanza consiste in riti tribali e c'è la la massima libertà di votare per chiunque, purché sia stato approvato da una Segreteria responsabile e in linea col Partito. Tutto questo ricorda l'Ancient Regime (“mangino delle brioches”) o la Russia prima della caduta del Muro: sfiducia in basso, cecità in alto, e catastrofe finale.
Fra miseria e assenteismo, fra lo sfacelo delle periferie e l'arroganza dei quartieri alti, abbiamo dimenticato, fra le altre cose, come si fa a votare. Abbiamo votato per gente scelta da altri (la legge italiana non prevede la scelta dei candidati), fra una propaganda assordante, con fantasmi e paure artificialmente montate da tecnici della disinformatsija in confronto ai quali Beria o Goebbels erano dei dilettanti.
Abbiamo votato comunque, perché votare è un dovere persino in queste condizioni. Ma le elezioni democratiche sono un'altra cosa. Sono libere, sono personali, sono una scelta concreta non fra un Vip e l'altro ma fra diversi modi di vivere e fra diverse categorie di persone.Tutto questo per dire che ormai la democrazia va ricercata col lanternino. Forse più nelle piccole che nelle grosse occasioni. Un'occasione piccolissima, un'elezione proprio di serie B, è - per esempio - quella che ci sarà fra un paio di settimane a Catania. In questa città del Sud, come in tutte le altre, s'è votato per tutto (Stato, Regione, Regno e Impero) ed è come se non si fosse votato per niente. Si vota ora per il comune e la provincia, e anche per le piccole circoscrizioni. Nella prima di esse, quella di San Cristoforo, il quartiere più povero e più centrale, c'è una lista politica, finalmente, di politica vera.E' quella senza politici, fatta da quella mezza dozzina di donne - Melina, Piera, Francesca, Claudia e le altre – che in questi due anni hanno lottato veramente e dal basso per difendere il loro quartiere, la scuola dei loro figli, la loro vita reale. Io direi di appoggiarle, nella loro piccolissima elezione, come se fossero il centro di tutto, il partito più importante. Contano più di Veltroni e Bertinotti per la sinistra da fare, quella vera. Non solo nel loro quartiere, non solo qui.

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Sua Maestà

Sua Maestà ha firmato i decreti testé decisi da S.E. il Capo del Governo e Fondatore del Partito a tutela dell'integrità politica e razziale del Popolo Italiano. Soddisfazione a Palazzo Venezia. "L'Italia - scrive su La Difesa della Razza Giorgio Almirante - è totalitariamente e con indefettibile fede unita nella difesa dei sacri interessi della stirpe latina".

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Putin

Soldati, non soldati, chiacchiere, botte, dialogo, pugno duro. Non ci si capisce granché. L'unico particolare illuminante è quello delle "discariche segrete" (finché non arrivano gli spetnatz a presidiarle). Questo non sarebbe venuto mai in mente a nessuno, in Occidente.

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Non-politica/ 1

Un delinquente del quartiere mafioso di Brancaccio, a Palermo, ha tentato di ammazzare con una coltellata il figlio di diciott'anni, con la motivazione che "si vergognava" dell'omosessualità del ragazzo. Una stimabile madre di famiglia marchigiana aveva appena fatto la stessa cosa (v. Catena 364) con la figlia lesbica l'altra settimana. Un ragazzo di Roma, un dj ventiquattrenne, se l'è cavata con una mandibola fracassata: "Devi smetterla di parlare di froci" gli hanno detto i fascisti prima di lasciarlo mezzo morto per terra.Non so se questi episodi hanno a che fare con la propaganda lapidazionista che vescovi e politici (di destra e d'"opposizione") portano avanti da qualche tempo. Di certo "non è politica" ma solo cronaca, secondo i tiggì. Fra poco neppure cronaca ma tam-tam.

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Non-politica/ 2

"Rissa politica all'università". "Rissa tra giovani di sinistra ed esponenti di Forza Nuova". Così Corriere e Repubblica titolano l'aggressione fascista, con spranghe e coltelli, contro gli studenti che attaccavano manifesti antifascisti all'università. Al tempo del primo fascismo Repubblica non esisteva ancora, ma il Corriere usava già largamente la parola "rissa" per descrivere le spedizioni armate contro i contadini socialisti.(L'Italia è fascista o antifascista? La Germania è antinazista, ha fatto delle leggi contro i nazisti e le ha applicate. Da noi il fascismo è un partito come tutti gli altri - vedi Forza Nuova - e la difesa della legalità in questo campo è delegata al coraggio dei singoli cittadini).

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Pais

Licata (Ag). Diciott'anni e gay. Lo insultano a scuola e fuori, lo picchiano abbastanza spesso. L'altra volta ha preso la varechina, ma l'hanno salvato. Adesso ha deciso di denunciare i persecutori,è andato dai carabinieri ma i fascisti (i leghisti, i carfagni, i papalini: chiamali come ti pare) l'hanno inseguito fin lì. "Via, via da Licata - dice ora la madre - Non ne possiamo più. Che gli ha fatto mio figlio? E' un paese incivile".

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Eiar

"E' che da quando c'è questo governo...". Parla uno degli immigrati aggrediti dai fascisti al Pigneto. Finchè si limita a dire che c'è paura e che non si può andare avanti così, l'intervistatrice lo lascia parlare. Appena comincia a citare il governo, gli toglie bruscamente il microfono dalla bocca e un attimo dopo la regia cambia collegamento. Questo sabato 24, al Tg1 di Riotta.

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L'uovo del serpente

Il clima di Roma non è pre-fascista. No, il fascismo è già nei fatti e monta. Il raid organizzato nel quartiere multietnico del Pigneto è la prova che la democrazia ha fatto un preoccupante passo indietro. Molti si chiedono che cosa sarà la Capitale anche solo tra un anno, quanti atti di violenza avrà alle spalle a quell'epoca, grazie anche all'azione di un governo nazionale che tollera le ronde della Lega e di An, fa ricorso alla violenza indiscriminata a Chiaiano, vara leggi speciali per l'ordine pubblico.La spedizione del Pigneto, senza che una sola volante della polizia intervenisse nonostante le numerose chiamate dei residenti, fa tornare alla mente un'osservazione del protagonista dell'Uovo del Serpente di Ingmar Bergmann, film ambientato nella Repubblica di Weimar: "Terribile, lo picchiavano e i poliziotti stavano a guardare". Era il 1923, Hitler intraprendeva il cammino che, dieci anni dopo, l'avrebbe portato "democraticamente" al potere.
Alemanno ha minimizzato: "La politica non c'entra". Ma "nulla è più politico del vento fetido della violenza di strada", ha osservato il direttore dell'Unità, Padellaro. E' che la conquista della Capitale da parte delle destre comincia a dare i suoi frutti marci. Roma rischia di avere - insieme - le ronde private, i vigili armati, squadracce "nazi-fasciste" incontrollate e una polizia alla quale oggi, in caso di scontro, si dà l'ordine di "usare solo i manganelli", lasciando intendere che tra breve potrà anche sparare ad altezza uomo, come ai tempi del ministro Cossiga. Chiaramente, tutto questo, per la tranquillità dei cittadini. Prima o poi spunterà anche Charles Bronson, il giustiziere della notte. E non è da escludere - qualcuno già pensa alla liberalizzazione del porto d'armi - che prima o poi si debba assistere alla prima strage in una scuola italiana per mano di studenti ammaliati dalla croce uncinata, come accade periodicamente nei college Usa.
Qualora tutto questo non bastasse, il sindaco di Roma giudica urgente intitolare una via a Giorgio Almirante, fascista doc, non neo, né post. Anzi, fucilatore di Salò. È vero che, quando morirà, ad Andreotti dedicheranno strade e scuole, sale consiliari e biblioteche, tante che i Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, Giuliano, Terranova, Chinnici, Mattarella, La Torre, Insalaco, Livatino, Scopelliti, Montalto, Montana, Cassarà e Antiochia neanche si sognano, ma - come ha detto Bocca - l'iniziativa di Alemanno è "la provocazione di chi si sente vincitore e può fare quello che vuole". L'opposizione, "melliflua" l'ha definita Alessandro Robecchi su il Manifesto, sta pressoché muta. Lo "sdoganatore" Violante e la Finocchiaro urlano come aquile quando devono dare sulla testa a Travaglio. Se c'è da fermare fascisti vecchi e nuovi non fiatano.
[riccardo de gennaro]

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Gulag allora no

Non si chiameranno più Cpt. Indetto un concorso per il nuovo nome, che deve contenere la parola "campo" ma all'interno di una frase che elimini ogni possibile equivoco ("Morto di polmonite, senza soccorsi", "Filo spinato tutt'intorno", "Processo? Che bisogno c'è di un processo?") con altre omologhe istituzioni straniere.

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Indirizzo italiano

Fra piazza Mangano e via Vallanzasca (di fronte ai Magazzini Eichmann).

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Magnifica

La professoressa Cristiana Compagno è il nuovo rettore dell'Università di Udine, succedendo al prof. Honsell (dimessosi per fare il sindaco). Dov'è la notizia? La professoressa Compagno è la prima e unica donna che sia mai riuscita a diventare rettore universitario in Italia.

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Bufale senza fili

Internet senza fili fa male alla salute? Per provare a rispondere a questa domanda, "Report" ha ripescato una inchiesta della BBC vecchia di un anno, che già a suo tempo aveva suscitato polemiche più per la forma allarmistica (non sappiamo se fa male, quindi può far male, quindi siamo tutti a rischio) che per le evidenze raccolte (i valori misurati sono a norma, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha detto che non c'è pericolo, ma i suoi consulenti possono essere comprati dalle compagnie telefoniche).Prima che il panico ci faccia buttare via tutte le nostre antennine domestiche, proviamo a leggere lo studio realizzato dall'OMS sulla presunta pericolosità del Wifi, nel quale risulta che "non ci sono prove scientifiche convincenti di effetti nocivi sulla salute da parte dei deboli segnali RF delle stazioni base e delle reti senza fili". Lo stesso studio rivela che "il corpo assorbe fino a cinque volte più segnale dalla radio FM e dalla televisione che dalle stazioni base".Secondo Paolo Attivissimo, esperto di tecnologie e disinformazione, "per essere coerenti, prima di occuparci della pericolosità del wifi dovremmo bandire i trasmettitori radio e TV". Va bene tenere sotto controllo le sorgenti elettromagnetiche, ma bisogna controllarle tutte, e a cominciare dalle più potenti (radio e TV) e dalle più vicine (telefonini).Se il giornalismo non diventa una conversazione, capace di coinvolgere il pubblico nella costruzione delle notizie, c'è il rischio di perdere delle grandi occasioni. Tutti i tecnici e gli esperti che hanno contestato su basi scientifiche il lavoro della BBC, sdoganato in Italia da Report, avrebbero potuto essere dei consulenti preziosi "a priori", aiutando la redazione a produrre dei contenuti più seri e meno sensazionalistici di quelli confezionati dai colleghi inglesi: magari per una volta sarebbe stata la BBC ad attingere dalla televisione italiana anziché il contrario.Morale della favola: quando si accende la TV, è meglio non spegnere il cervello e verificare tutto e tutti: è più pericoloso l'allarmismo diffuso in buona fede dalle fonti credibili e autorevoli delle bufale costruite ad arte dai professionisti della disinformazione, dai quali siamo abituati a difenderci.
[carlo gubitosa]

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Servi dello Stato/ 1

Dimissionato Massimo Romano, che dirigeva l'Ufficio Redditi sotto la Repubblica.

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Servi dello Stato/ 2

Ucciso da un'auto mentre prestava soccorso a due automobilisti l'appuntato Francesco Deias, sardo, sulla 131 vicino Dolianova. Lascia la moglie e un figlio.

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Unità

Torna ai sardi, con Renato Soru, il giornale di Gramsci e Berlinguer. Lo gestirà una fondazione. Se era per gli italiani, a quest'ora la dirigeva Feltri.

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Padroni e schiavi

Lainate (Milano). Niente visite, doccia una volta al mese, niente acqua calda, un pezzo di sapone per bucato la settimana, acqua di rubinetto, cibo scarso, tante botte e nemmeno una lira. "Non ti meriti altro, che sei rumena!". La padrona è una tranquilla signora di 75 anni, con un tanti soldi da parte. La schiava una donna di 54 anni. Alla fine l'hanno liberata i carabinieri. La vecchia non è in galera, nè ai domiciliari. I vicini ("non ne sapevo niente") nemmeno.

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Foglio di disposizioni

"Linea dura contro chi aizza la massa".

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Predator

"Questo velivolo - ha assicurato il capo di Stato Maggiore dell'aeronautica - ha notevoli capacità di controllo del territorio e credo che potrebbe essere impiegato con grande efficacia nel controllo die clandestini. Anche da un punto di vista normativo ormai tutto è pronto".

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Gerarchie

Bertolaso fa dichiarazioni credendosi Brunetta
E Brunetta parla come Di Pietro
E Di Pietro si crede Veltroni
E Veltroni si crede D'Alema
E D'Alema si crede il cardinal Bertone
E Bertone si crede il Papa
E il Papa si crede presidente della Repubblica
E il Presidente si crede Berlusconi
E Berlusconi si crede il Padreterno.
[aldo vincent]

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Mai più

"Non solo ho perso queste elezioni, ma voglio perdere le prossime e poi le altre ancora". L'ha dichiarato, in sostanza, il Capo dell'Opposiz. on. Veltroni, annunciando che l'esperienza dell'Unione (che ha vinto due elezioni) è brutta e cattiva e di centrosinistra unito non se ne parlerà mai più.

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Maria Rosa P. wrote:

Nella Pubblica Amministrazione esiste una stratificazione di fannulloni che da qualche anno non produce nulla, pesa sulle tasche degli Italiani e compromette il futuro del paese. Questi fannulloni non possono essere cacciati e le armi per indurli al lavoro sono spuntate. Hanno alle spalle sindacalisti molto agguerriti che li difendono a spada tratta arrivando persino ad accusare i nemici storici di questa genia di fannulloni qualora questi pretendano un minimo d'impegno.Di chi sto parlando? Della scuola. I fannulloni ahimè sono gli allievi, da compiangere per l'abisso di maleducazione e ignoranza in cui rischiano di finire, spinti incoscientemente dai loro sindacalisti: i genitori che si schierano al loro fianco incondizionatamente e combattono soprattutto i docenti seri, quelli che cercano ancora di fare il loro mestiere e magari pretendono educazione, attenzione e, orrore, persino impegno e studio.Sempre più spesso, se un genitore si lamenta, vengono inquisiti dai dirigenti scolastici e messi in condizione di doversi difendere dall'accusa di essere troppo severi. Perché il dirigente fa così? Perché il cliente ha sempre ragione e la famiglia è il cliente della scuola. Perché le famiglie sono diventate così? Probabilmente sono sole, disorientate, senza strumenti culturali, troppo ricche o troppo povere. La conclusione è però che il mondo si è rovesciato, siamo nel paese di Lucignolo, il Gatto e la Volpe hanno l'approvazione delle famiglie e Pinocchio resterà per sempre un burattino

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Franco Mistretta wrote:

Già ai tempi della condanna di Andreotti alla Corte d'Appello di Perugia ero rimasto sconcertato per il suo commento "sentenza politicamente sbagliata". Immaginavo però che poi, ripensandoci, avesse capito l'enormità che aveva detto. Ora leggo la sua veemente difesa di Schifani (per la dignità della seconda carica, immagino, e non per stima verso il personaggio). E anche il bacio sarà stato sempre alla seconda carica, piuttosto che per l'avvenenza del senatore. Liberissima lei dei suoi comportamenti politici. Libero io di prometterle che non solo non voterò più per la sua formazione, ma che impegnerò tutte le mie residue forze fisiche e intellettuali, e il piccolo credito che la passata militanza mi ha fruttato, per combattere lei, i suoi colleghi di partito e la disgustosa filosofia alla "Molotov-Ribbentrop" che ancora caratterizza la vostra cultura. Se è lecito paragonare le piccole alle grandi cose

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Gomorra

Lacocio wrote:

c'è chi pensa che abbiamo un problema rom
veda Gomorra
c'è chi pensa a vedere il consumo dal davanti e no da dietro
respiri Gomorra
c'è chi pensa che lo stato sia troppo presente
tocchi Gomorra
c'è chi pensa che vada già bene non essere né pro né contro
mastichi Gomorra
c'è chi pensa a non guardare
ad occhi chiusi, ascolti Gomorra
c'è chi pensa "tanto non è qui"
cerchi Gomorra nella sua città (la troverà)
c'è chi non pensa o non vuol pensare
incappi in Gomorra
c'è chi pensa ai bambini tutti uguali
giochi a Gomorra
c'è chi pensa a infinite possibilità
scelga a Gomorra

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http://www.ucuntu.org/_

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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente per liberarsene, basta scrivere a riccardoorioles@gmail.com -- Fa' girare.

"A che serve vivere, se non c'è il coraggio di lottare?" (Giuseppe Fava)

venerdì 23 maggio 2008

NEL GIORNO DELLA NOSTRA MEMORIA

Volutamente ho aspettato la mezzanotte per scrivere del grande uomo il cui anniversario della morte cade oggi 23 maggio.
Oggi pesa un pò più degli altri. Oggi è il giorno il cui la mafia ha vinto e festeggia a colpi di biecchieri di vino la sua battaglia (perchè di battaglia si tratta). Ce lo hanno portato via, e sono passati 16 anni da quel maledetto sabato soleggiato.
Sono passati 16 anni e ancora, fortunatamente, vedo attorno a me, persone vicine e lontane che lo ricordano, che portano avanti le sue idee. E' doveroso, credo. Niente da dire in più. Tutti sanno chi E' Falcone. Perchè E' ancora...non era...'era' sarebbe passato, ma lui c'è, SEMPRE,

lui c'è nelle idee, nei sorrisi, nelle piccole battaglie vinte, e perchè no, anche in quelle perse, nel pensiero giornaliero di chi lo ha amato, ma credo anche di chi lo ha odiato, l'ombra di Giovanni Falcone fa ancora paura alla mafia, ed è un mio scudo, e se ogni tanto vorrei mollare, poi stringo la presa anche se le corde mi rompono le mani...


23 maggio 2008, Palermo.

"Nel 1992, sedici anni fa, ero a una festa, ero a un matrimonio... arrivò una notizia, non c'erano ancora i telefonini... e quindi, di bocca in bocca. Andammo a vedere il telegiornale, erano le sette del pomeriggio, più o meno, quando andammo a vedere il telegiornale. Non è stato tanto il fatto di cronaca, in sè. Ha cambiato anche la mia visione del mondo, il mio rapporto con questa terra... è stata la vostra reazione. Il giorno dopo mi arrivò addosso, come qualcosa che mi riguardava, anche se vivevo molto lontano. Mi riguardava fortemente. Allora scrissi una cosa, che stasera vi rileggo, dopo tanti anni...


Migliaia di ragazzi in piazza a Palermo un saluto alla bara del giudice Falcone, hanno bisogno di una risposta. Hanno bisogno di protezione.
I ragazzi son stanchi dei boss a potere; i ragazzi non possono stare a vedere, la terra sulla quale crescerà il loro frutto bruciato ed ad ogni loro ideale distrutto.
I ragazzi denunciano chiunque acconsenta col proprio silenzio un'azione violenta.
I ragazzi son stanchi e sono nervosi, in nome di Dio a fanculo i mafiosi.
I ragazzi denunciano chi guida lo stato per non essersi mai abbastanza impegnato, a creare una via per chi vuole operare, senza esser costretto per forza a rubare, per creare una via per gli uomini onesti, per dare ai bambini valori robusti che non crollino appena si arriva ai 18, accorgendosi che questo mondo è corrotto.
I ragazzi non credono alcuna parola di quello che oggi c'insegna la scuola.
I ragazzi diffidano di ogni proposta non stanno cercando nessuna risposta, ma fatti, giustizia, rigore morale da parte di chi calza questo stivale.
I ragazzi hanno il tempo che gli tiene in ostaggio, ma da oggi hanno deciso di farsi coraggio, cultura di pace, coraggio di guerra, il coraggio di vivere su questa terra e di vincere qui questa nostra battaglia, perché quando nel mondo si parli d'Italia non si dica soltanto la mafia, i mafiosi, perché oggi è per questo che siamo famosi, ma l'Italia è anche un'altra, la gente lo grida: i ragazzi son pronti per vincere la sfida".

giovedì 22 maggio 2008

LA CATENA DI SAN LIBERO - 364

La Catena di San Libero n. 364
21 maggio 2008

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Nel giorno di Falcone. I siciliani antimafiosi, nel giorno di Falcone, fanno manifestazioni e ricordi, dispiaciuti perché Falcone non c'è più. Sono circa un quarto della popolazione. I siciliani mafiosi, che sono più o meno altrettanti, festeggiano fra di loro e ne hanno buoni motivi: è stato cancellato il principale apporto giuridico di Falcone (l'unitarietà di Cosa Nostra, con tutto ciò che ne consegue), è stato riportato in Cassazione il giudice che dava a Falcone del credino (il giudice Carnevale), è stato trionfalmente eletto un governo che considera eroe, invece di Falcone, un “uomo di panza” che ha eroicamente rispettato l'omertà, il grande Mangano.
E i siciliani mezzi-mezzi, la maggioranza, quelli che non hanno il cinismo di appoggiare la mafia ma neanche il coraggio di combatterla? Per loro, il problema principale è l'ignoranza. “Mi faccio i fatti miei”. Non hanno la minima idea di quanto il sistema mafioso gli ruba individualmente ogni giorno, in termini di denaro. Non sospettano che potrebbero essere, se non ricchi, almeno benestanti, in una regione ricca come questa, se non ci fosse la mafia. Sono onestamente convinti che mafia e antimafia siano questioni ideali (e dunque, per la cultura paesana, irrilevanti) e non materiali. “Mi faccio i fatti miei”.
L'informazione mafiosa, che un tempo serviva a dire “la mafia non esiste”, adesso serve a dire che la mafia esiste sì ma è una cosa che riguarda solo mafiosi e giudici e non la gente normale. Una cosa da diavoli o da eroi, insomma. Buona per i dibattiti e le fiction, ma non per la vita normale. Perciò il lavoro principale che c'è da fare oggi in Sicilia è principalmente d'informazione. Non solo sulle notizie delle singole malefatte (il che è già tanto, perché qui i malfattori comandano ai giornali), ma soprattutto sul quadro generale, sull' “atmosfera”, sui problemi concreti che vivere in un paese mafioso comporta anche per chi non pensa a ribellarsi. Non lo si può fare alla meno peggio (raccontare una società è un lavoro abbastanza complesso) e non lo si può fare a suon di slogan (non c'è un prodotto da vendere ma una mentalità da trasformare). Però, quando si riesce a farlo come Dio comanda, funziona. E' stato così che a Palermo per alcuni anni ha avuto assai peso l'antimafia e a Catania si è riusciti a scacciare i cavalieri.
Questo lavoro, i grossi giornali non lo faranno mai: non puoi fare un grosso giornale senza avere grosse imprese alle spalle; e nessuna grossa impresa, ormai,può sopravvivere senza far patti col diavolo (il caso Repubblica a Catania insegna). I giornali piccoli (come noi) possono tentare di farlo sì, ma, salvo eccezioni, possono concludere poco (e le eccezioni si pagano con vite umane).E allora chi? I giornali piccoli, magari piccolissimi (tipo quello che puoi fare anche tu, nella tua scuola o nel tuo paese) però in rete: scambiandosi le notizie, organizzandosi insieme, e usando per tutto questo l'internet, cioè la rete più rete di tutte. Questo richiede tempo, richiede pazienza a non finire (tenere insieme dei siciliani, con rete o senza, è un'impresa da Giobbe, e ne sappiamo qualcosa), però, tutto sommato, può funzionare. In una rete di questo tipo bisogna lavorare molto: certo, è più divertente che sotto padrone (non è mai divertente lavorare per qualcun altro) ma il problema è che l'obbiettivo è molto alto: non si tratta di fare una cosa simpatica per sentirsi appagati, ma di far concorrenza ai giornali dei padroni, con l'obiettivo finale di spazzarli via dal mercato e dare un'informazione libera alla maggior parte della gente. Non un'operazione di nicchia (o di ghetto), insomma, ma il tentativo consapevole di costruire un'egemonia. Fra vent'anni, Peppino Impastato dovrà pesare molto di più di Berlusconi, come comunicazione di massa. “Si, vabbe'...” dici tu. Eppure, trent'anni fa,in Italia le radio di base sono arrivate molto prima di Mediaset; e non erano poche: duecentocinquanta, in tutta Italia, con una copertura globale non indifferente.
E allora com'è che ha vinto Berlusconi?
Per tre motivi precisi:
1) erano ognuna per conto suo, e Radio Firenze - ad esempio - non sapeva cosa faceva Radio Aut a Cinisi;
2) non parlavano in italiano (cioè la lingua che usano gli italiani) ma in politichese, perché i loro leader così si sentivano più importanti;
3) non capivano che stavano usando delle radio libere - cioè una cultura e una tecnica completamente nuove - e non dei ciclostili o dei bollettini di partito.
Così Peppino è rimasto solo.


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Adesso la situazione è sostanzialmente la stessa. Tanti gruppi diversi (moltissimi che stanno internet) ma ognuno per conto suo. Tanti linguaggi “ideologici” (cioè del ceto medio acculturato) e pochissimo intervento nei quartieri.
Tanti siti, blog, giornaletti e giornali, ma tutti rassegnati alla solitudine, ad essere voci locali e non anelli di rete. Bene, tutto ciò non vuol dire niente, non c'è nulla d'irreparabile. Dipende tutto da noi, esclusivamente da noi. Certo, a volte verrebbe voglia di sbattersi la testa al muro. Casablanca chiusa per mandanza di poche migliaia di euri, Graziella Proto lasciata sola - dalla sinistra illustre, ma anche da un po' di società civile isolana - a combattere la sua guerra, come se fosse stata una guerra sua personale. E anche ora, qui a Catania, almeno due (forse tre, non si sa ancora) liste distinte della società civile locale, ognuna per sé e Dio per tutti. Credo che pure Giobbe bestemmierebbe.Però, tutto sommato, avrebbe torto. In fondo, si tratta solo di problemi di crescita. C'è molta più unità che negli altri anni (le legnate quantomeno servono a questo); “Facciamo un giornale-rete tutti insieme” ormai suscita solo dei “Sì però” perplessi e non dei “No!” secchi e brutali come qualche anno prima. Ci sono degli ottimi gruppi di quartiere, e l'ultima generazione di ragazzi - se non la rovinano i vecchi - sta crescendo bene. Persino qui alle elezioni, che sono la cosa più avida e avara che ci sia, è mancato solo un pelo a fare la lista unica di base, e non è detto che la prossima volta non ci si riesca.

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Razza e affari.
Prendiamo Roma e il sindaco Alemanno, che lunedì scorso ha visitato il Casilino 900, il più grande campo nomadi della Capitale, con le telecamere di Vespa al seguito. Dunque, l’operazione è semplice. Come prima cosa si enfatizza il problema della presenza dei rom in un determinato quartiere della città, poi si crea ad arte un “casus belli”, che permette di aumentare la tensione nel quartiere, complici i giornali amici e non, a livelli drammatici. Che cosa resta da fare, allora, se non deportare i rom in un’area maggiormente periferica. Qui i “palazzinari” acquistano i terreni intorno al nuovo campo nomadi, che praticamente, considerato il rischio-zingari, non hanno valore di mercato. Dopodichè, sempre con le medesime tecniche, si fa in modo di creare nuovamente l’allarme rom, che vengono nuovamente cacciati e spinti fuori dal Grande raccordo anulare. A quel punto la zona liberata è “risanata” per sempre, i progetti di edificazione, presumibilmente già previsti dal piano regolatore o da una sua eventuale variante, escono dai cassetti, le imprese ottengono i permessi di cantierizzazione. I prezzi delle future case vanno alle stelle. Morale: i rom non hanno fatto altro che da “testa di ponte” inconsapevole. Potete giurarci, dove oggi vivono loro, tra qualche anno nascerà un complesso residenziale, completo di servizi e fermata della metropolitana. Magari proprio al Casilino 900. La più importante legge economica del nostro tempo, “i poveri sempre più poveri, i ricchi sempre più ricchi”, è rispettata.
[riccardo de gennaro]

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Maroni
Camerata ministro, Voi non appartenete all'ala nazista del Partito, avete già governato e non portate porci in giro per le moschee. Perciò, come ministro di polizia, Vi chiedo: quanti camorristi sono stati arrestati a Napoli per avere organizzato l'assalto armato ai campi della Razza Inferiore? Chi comanda effettivamente l'ordine pubblico a Napoli? Voi, Bassolino, la Polizia, la Camorra?

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Dio stramaledica l'Europa
"La política de inmigración italiana es racista y xenófoba". "En Italie, un climat de chasse à l'étranger". Ecc.

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Obbiettivi
La Semplificazione Finale del problema zingaro.

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La Grande Guerra (Promemoria).
Dei 17.997 cittadini del Lazio morti in guerra fra 1l 1915 e il 1918 più della metà (10.034) erano contadini. 1.920 erano operai edili e 740 operai industriali. C'erano poi 557 carrettieri, 477 falegnami, 437 calzolai e 288 fornai. Gli impiegati erano 720, gli studenti 402 e gli ufficiali 229.

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Usa/ Guerra dei media
Mentre nella nostra piccola provincia dell'Impero fa discutere un giornalista che dice in Tv cose già scritte sui libri, oltreoceano si aprono nuovi fronti nella guerra dei media, dove la posta in palio non è la conquista di un territorio, ma il controllo del consenso e delle coscienze. Non contento di possedere la stazione televisiva Fox, l'ariete repubblicano che ha riportato Bush alla Casa Bianca, nel gennaio scorso Rupert Murdoch ha acquistato il Wall Street Journal, e quattro mesi dopo il direttore Marcus Brauchli ha rassegnato le dimissioni. Una vicenda che ricorda molto da vicino il conflitto tra Berlusconi e Montanelli, e tutte le guerre tra giornalisti e padroncini che si concludono sempre con la sconfitta del giornalismo.Ma questa volta si è fatto anche di peggio. Il vuoto editoriale lasciato dal direttore uscente è stato colmato proprio dal padroncino, e il nuovo corso del Wall Street Journal è stato inaugurato con un editoriale di Murdoch, nel quale il signore dei media globalizzati ha vestito i panni del grande statista invocando un allargamento della Nato a paesi come Australia, Israele e Giappone, considerati più affidabili della vecchia Europa che a suo dire "non ha più né la volontà politica, né il senso civico per sostenere un impegno militare per difendere se stessa e i suoi alleati". Da chi e da cosa, non è dato di sapere. A New York, la capitale mondiale dei media, è ormai scontro aperto tra Murdoch e Sulzberger, il proprietario del New York Times. Per dimostrare di essere all'altezza del nazionalismo militarista di Murdoch, il Times ha arruolato tra i suoi columnists Bill Kristol, co-fondatore assieme a Robert Kagan dell'eversivo "Progetto per il nuovo secolo americano", uno dei più accaniti sostenitori della guerra in Iraq. Il comico Daniele Luttazzi, unico in Italia ad occuparsi seriamente della faccenda, ha scritto sul suo blog che Kristol "con discorsi, interviste e articoli, ha continuamente mentito agli americani e al mondo, spacciando propaganda guerrafondaia come notizie vere, bugie come fossero fatti. Scrisse sulle motivazioni, i costi, la pianificazione e le conseguenze della guerra in Iraq un cumulo di menzogne e di baggianate che lo rendono del tutto inattendibile come commentatore politico". Ma ormai tutto questo fa parte del curriculum di ogni buon giornalista integrato.
[carlo gubitosa]

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La sparizione dei comunisti Teheran.
Continua la persecuzione dell'opposizione comunista, contraria sia agli interventi imperiali di Bush che all'oppressione islamica del regime. Dopo le manifestazioni di dicembre, sessanta militanti di "Freedom and Equality seeking students" (un gruppo marxista che si batte per i diritti di lavoratori,donne e omosessuali) sono stati portati al carcere di Evin e costretti a confessare reati mai commessi. Nei loro confronti è stata applicata tortura fisica, psicologica e sessuale. Ancora rimangono in carcere Farhad Haj-Mirzaee e Alì Kantouri.
[clara statello]

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Rock 21-25 maggio.
Mantova Musica Festival.
Cinque giorni di musica ovunque e senza spendere un euro. Con il rock e il pop che si mescolano ai ragazzini artisti purissimi dei conservatori, accompagnati dalla mamma. Con i nuovi gruppi da scoprire. Con il Tir che si porta le band in giro per la città, con la messa rock di don Ciotti, con il dopo-dopofestival e perfino con il giornale in piazza con la cronaca del festival minuto per minuto. Ma dove li trovate festival così?
Info: http://www.mantova.com/

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Reti unificate
"Un unico direttore per tutti i Tg della Rai". Petruccioli, scelto da Berlusconi, è molto più efficiente ed abile - nel servire il suo Principe - di Ferrara. Fisicamente però gli manca ancora le phisique du role. O si faccia ingrassare, mostruosamente, e faccia il cortigiano falstaffiano. O dimagrisca all'estremo, con occhiaie profonde, modello Jago. Così com'è è ancora troppo "non capisco ma mi adeguo", troppo bagnino riminese.

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Cronaca Pesaro.

"Amo un'altra ragazza" fa la figlia sedicenne. E lei prende un coltello e le dà una coltellata alla pancia. Il colpo, per fortuna, finisce sulla fibbia della cintura. e il titolo, invece di "ragazzina ammazzata dalla mamma" è "italiana fanatica perde (anche lei) la ragione".

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Proclami.

Ormai tutti fanno proclami antimafia ignorando che dovrebbero prima spiegare come mai salutavano e facevano affari con i mafiosi; Palermo è inondata da manifesti stampati dal comune con l'immagine di Falcone e Borsellino ed una didascalia che dice tutto "EROI per sempre". Eh sì, perché sono eroi i morti... NO, Falcone e Borsellino non sono eroi ma sono stati cittadini che si sono indignati e che si sarebbero indignati per questo revisionismo non più strisciante ma palese; si sarebbero indignati per un inciucio figlio di politiche antidemocratiche.
[salvatore borsellino]

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Claudio Giusti wrote:

Nel 1991 gli omicidi commessi in famiglia erano 100 su di un totale di 2.000. Oggi sono 200 su un totale di 600

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Roberta wrote:

Dimenticavo... mi ha auguarto di crescere utile e felice... io spero solo di crescere e non perdere di vista quelli che ora ritengo essere i veri valori della vita, mi auguro di non perdere la dignità, e purtroppo ho visto gente piegarsi, ho sentito ragazzi poco più grandi di me dire che, grazie ai boss, nel nostro piccolo paesino di provincia ci sarebbe stata sempre la pace, quale sarebbe la loro pace? Bene, se in quei momenti mi sono limitata a storcere la bocca, adesso voglio la lotta! non voglio piegarmi alla mafia, non voglio piegarmi davanti a nessuno, se non magari, un giorno, davanti ad uno stato giusto, voglio essere libera e priva di padroni!

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Siamo qui
http://www.ucuntu.org/ (prima era .info)

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Poesie della Seconda Repubblica

Mimmo Lombezzi wrote:

Dilagano le ronde.
Chi tace, chi acconsente,
E chi invece s'arrende.
C'erano dei bambini
Dentro quelle baracche,
ma nessuno condanna.
Strette di mano & pacche…
Un triste fumo nerocirconda i campi Rom.
Sarà forse una tomba
a risvegliar dal sonno
questo “governo-ombra”?
Ma forse io mi sbaglio:
Prioritario adesso non è spegnere il rogo
ma spegnere Travaglio.

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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente per liberarsene, basta scrivere a
riccardoorioles@gmail.com
Fa' girare

A che serve vivere, se non c'è il coraggio di lottare?" (Giuseppe Fava)

domenica 11 maggio 2008

LA PARTITA DEL CUORE E PROGETTO MISTICA

Lunedì 12 Maggio si giocherà la partita del cuore.
Scenderanno in campo la Nazionale Italiana Cantanti con Luca Barbarossa, Enrico Ruggeri, Gigi D’Alessio, e l’attore Raul Bova e ancora Eros Ramazzotti, Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Marco Masini, Paolo Belli; contrapposta ad una super squadra composta da Maradona, Gigi Buffon, Marco Materazzi, Rino Gattuso, Daniele De Rossi, Simone Perrotta. L'intero ricavato sarà devoluto alla fondazione Parco della Mistica.

Il parco della mistica è una fondazione onlus nata dalla collaborazione tra l'attore Raul Bova e il Capitano Ultimo.
Si tratta di un campus produttivo della legalità e della solidarietà presso la Tenuta della Mistica, tra il VII e VIII Municipio a ridosso del Grande raccordo anulare, 33 ettari di terreno da riqualificare dal punto di vista edile, agricolo e soprattutto sociale.
Nel campus produttivo della Mistica si potrà fare davvero di tutto.
Agricoltura biologica, produzione del vino e dell'olio, della frutta, della verdura. Ci saranno anche voliere per il recupero della fauna ferita. Laboratori per lalavorazione della creta, del cuoio, dei metalli. E sarà dato ampio spazio alla creatività, alla cultura: con laboratori teatrali e sale multifunzionali per incontri e dibattiti culturali.
Tra i programmi della tenuta della Mistica c'è anche l'idea di insegnare lingue e civiltà perdute e lontane, come la lingua apache, quella maya, quella tibetana. E ci saranno laboratori dove verranno insegnate arti antiche, a cominciare dalla tessitura, quella a manocon i telai.
Il campo di calcio sarà vicino ad un campo da tennis e vicino ad una (o forse più) case famiglia che ospiteranno una trentina di persone svantaggiate. Oltre ad un albergo sociale con ottanta posti letto, siprevede anche un camping con altrettanti posti tenda ed una pistaciclabile che attraverserà l'intera tenuta.


"La RibellAzione corre lungo i muri scrostati delle periferie, nei cortili sporchi dove l' uguaglianza è solo nella miseria, nel vuoto, nella violenza che copre ogni dignità. Noi siamo la ribellione a quella violenza, a quel potere e a quella miseria, e quando dico questo, i nostri occhi sono splendenti perchè non hanno un padrone!" ULTIMO


esiste inoltre un altro modo per appoggiare l'iniziativa.
mada un sms da 2 euro al numero

48546

il numero sarà attivo dall'1 al 20 Maggio.

domenica 4 maggio 2008

APPOGGIAMO UN COMBATTENTE

"Io come sempre, sono con Arciere che è un grande combattente e, come sempre, con Arciere continueremo a lottare per la giustizia contro l'ingiustizia''.

ultimo





Al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano


Tempo fa, si parlava dell'impossibile cattura del boss di Cosa Nostra. Latitante per decenni, fu affidata alla squadra di Ultimo la sua cattura.
Dopo tre mesi di estenuante lavoro e di sacrifici, l'impresa riusci'. In tanti sono stati a sollevare dubbi su Ultimo, ma nessuno ha sollevato dubbi su chi per decine di anni, non ha neanche tentato la ricerca del pericoloso latitante. Questo, si sa, e' lo Stato che premia "chi non fa", e punisce "chi fa" il proprio dovere.
A distanza di 15 anni il fatto si ripete. Avviene un furto dall'entita' colossale. Nessuno trova la refurtiva. Ci riesce un semplice maresciallo, che trova anche qualcosa in piu' di quello che era stato trafugato. Medaglia al valore? Negativo! Una meritata punizione. Arrestato perche' AVREBBE POTUTO con questa operazione avere un riconoscimento in termini di carriera. Nessuno ha voluto ascoltare le dichiarazioni del maresciallo, che non aspettava altro che essere ascoltato da un pm. Si e' preferito passare direttamente al rinvio a giudizio. Così come è avvenuto per UItimo, adesso e' il suo turno. In tanti ci chiediamo come mai in privato non e' stato possibile spiegare come sono andate le cose (anche perche' nulla e' stato fatto senza il consenso della Procura).
Ci chiediamo se sia di utilità a Cosa Nostra, piu' che a un tribunale italiano, sapere il modus operandi di questi uomini, che uno per uno sono stati puniti, umiliati, processati. Se dubbi vi sono stati, sarebbe bastato ricevere il maresciallo Ravera (nome ormai pubblico) e ascoltare le sue spiegazioni, piu' che rendere note le tecniche investigative.
Pensiamo che questa operazione voglia essere un deterrente verso le persone che combattono contro la criminalità organizzata.
La chiarezza e la trasparenza ci sarebbero state comunque, senza portare in tribunale e di dominio "pubblico a TUTTI" le tecniche investigative usate, oltre che le generalita' di chi ha combattuto Cosa Nostra in modo serio e non per apparire in talk show, ma per dovere morale.
Chiediamo che al più presto venga fatta luce sull'accaduto, con la certezza assoluta della totale estraneita' dei fatti di cui è accusato "Arciere", ma chiediamo anche che si cominci a indagare su chi sta facendo un favore a Cosa Nostra con queste operazioni punitive, atte solo a mettere un mirino intorno alle persone che hanno contribuito alla cattura di Riina.



Distinti saluti

Gruppo Capitano Ultimo



per firmare la petizione

http://www.censurati.it/voxpeople/arciere/


IL NOSTRO ESERCITO INVINCIBILE,
I NOSTRI SPLENDIDI EROI DI TUTTI I GIORNI, I NOSTRI GUERRIERI COLORATI CHE OGNI MATTINA VESTITI DI MILLE COLORI OCCUPANO LE AULE, LE STRADE, LE PERIFERIE, I CORTILI DI QUESTA NOSTRA ITALIA,

I NOSTRI FIGLI E I NOSTRI FRATELLI, CHE SONO I NOSTRI SOGNI DI SEMPRE, SEMPRE UGUALI E SEMPRE DIVERSI.
LE NOSTRE PAURE E LE NOSTRE SPERANZE,
I NOSTRI MILLE DUBBI E LE NOSTRE CERTEZZE.

COME LE GOCCE DELLA PIOGGIA DANZIAMO SULLA VOSTRA ARROGANZA E DIVENTIAMO FIUMI DI GIUSTIZIA, TORRENTI IMPETUOSI DI RIVOLTA AI VOSTRI CRIMINI, ALLA VOSTRA INDIFFERENZA COMPLICE, ALLA VOSTRA AMBIGUITA' CONSAPEVOLE.

NOI SIAMO I VOSTRI FIGLI, I VOSTRI FRATELLI, I VOSTRI MIGLIORI AMICI, E SIAMO UNA MOLTITUDINE, UN' ECO SENZA FINE DI SUSSURRI E DI SGUARDI CHE NON FINISCONO.

NON FINISCONO NELLA POLVERE DELLE MACERIE,
NON FINISCONO NEL DOLORE DELLA TORTURA,
NON FINISCONO NELLA VIOLENZA DEL RICATTO,
NON FINISCONO NELLA VILTA' DI CHI ABUSA.

ED E' UN ESERCITO INVINCIBILE, PERCHE' SIAMO I VOSTRI SOGNI PERDUTI, LA VOSTRA UMANITA' SVENDUTA, LA VOSTRA DOLCEZZA RIMOSSA, LA DIGNITA' CHE AVETE TRADITO.

gruppo capitano ultimo