IL NUOVO BLOG CHE TI INSEGNA A VOLARE CON LA FANTASIA...


il ventaglio di pagine


CARLO RUTA - FIRMA LA PETIZIONE!
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Io mi girai e vidi un arcobaleno che non andava e non veniva, che semplicemente stava , facendo ponti per i mondi, facendo ponti per i sogni.


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...tutto è ancora da fare, da sognare, da lottare...
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sabato 26 luglio 2008

LA SQUADRA

Come premessa o come nota, posso dire che mi dispiace (per voi lettori) se questo blog sta diventando una presa per il culo per mafiosi e politici allora chiedo scusa, me ne pento e me ne dolgo...(quanto sono cazzara...non ci credo nemmeno io quando lo dico)...quindi....
se non vi piace quello che scrivo....siete autorizzati a non leggere,
se non vi piace quello che scrivo, siete autorizzati ad insultarmi ma non aspettatevi che non risponda per le rime...
se non vi piace quello che scrivo...bè decidete un pò voi, che io nel frattempo scrivo...anzi riporto un articolo di giornale. No tranquilli il turno di Riina e compagnia è stato ieri, oggi non me la prendo con nessuno...oggi non sono iena...solo oggi però eh...
oggi è il turno del Capitano...ma sempre di Mala Giustizia si tratta...è un articolo di anni e anni fa, dove ho trovato le descrizioni degli uomini di Ultimo, fatte da lui stesso. Mi è piaciuto un sacco...un sacco...e allora lo condivido con voi ...anche se con un sorriso un pò più amaro..



IL CORRIERE DELLA SERA
30 Ottobre 1999
di Carlo Bonini

Smantellata la squadra anti Riina


Trasferiti in provincia i super detective del comandante Ultimo. E uno di loro fa ricorso al TAR

Ad Arciere hanno sfilato frecce e faretra. Hanno spento il sorriso. Hanno sottratto i marciapiedi di Palermo, la puzza di nicotina fredda dei bar di Bagheria, le insonni notti di caccia nel vano di un furgone spia, sul sedile di qualche vecchia fiat uno civetta. Ad Arciere hanno infilato la divisa “dell’Arma territoriale”, allungato una bandoliera, consegnato un blocchetto per le multe ad auto in sosta vietata, le chiavi dell’alfa per il giro dei mercatini, la valigetta con il palloncino per la prova etilica del sabato sera nel nulla che si affaccia oltre la malinconica stazione di Pinerolo. Ancora oggi – e per sempre – il nome di battesimo di Arciere come quello del suo fraterno ex comandante Ultimo, dei suoi compagni Vichingo, Pirata, Oscar, Omar, Nello, Ombra, “gli ultimi degli ultimi”, con la sola missione di ammanettare i “primi tra i primi” dei latitanti di mafia, non possono e non potranno essere scritti. Per Cosa Nostra, dall’alba del 15 gennaio del ’93, quando afferrarono il collo tozzo del Capo dei Capi di Cosa Nostra Totò Riina sono “morti che camminano”. Ma il destino di Arciere, come dei suoi ex compagni di caccia, quello si che vale la pena di raccontarlo. A 37 anni e 2 milioni e mezzo al mese come vuole il suo grado di maresciallo, con una moglie e due bambine piccole, Arciere non solo non è più l’orgoglio del Ros, il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri. Non è più nel Ros. “Trasferito di ufficio” dal Comando Generale, stritolato da una burocrazia militare dalla memoria corta, che ha deciso di fare a meno di tipi come lui. Trasferito come gli altri “invisibili” di questa storia, Vichingo, Pirata, Oscar, Omar, Nello, Ombra. Anche loro, dietro a una scrivania o a qualche ladro di polli. Ora, Arciere va chiedendo giustizia di fronte a una sezione del Tar del Lazio. [...] clicca qui per continuare la lettura

La squadra

Arciere è finito a Pinerolo, Vichingo ad Asti.

Roma - Vichingo, Arciere, Pirata, Oscar, Omar, Nello, Ombra. Il capitano Ultimo li aveva scelti e aggregati al suo reparto “catturandi” perché erano “gli ultimi tra gli ultimi”. Perché, come nel 1995 avrebbe raccontato a Maurizio Torrealta nel libro “Ultimo”,

“era gente con la quale sarei potuto andare ovunque e morire felice”.

Il 15 Gennaio del 1993, a Palermo, il Paese li celebrò come eroi, mentre l’immagine di Totò Riina in manette faceva il giro del mondo. Di quella squadra non è rimasto nessuno.Ecco come li ricordò nelle pagine del suo libro l’uomo che li aveva voluti con sé. Ed ecco dove sono finiti oggi, dopo esser stati trasferiti dal “Ros” in “reparti dell’Arma territoriale”.

ARCIERE – “Era appena arrivato alla stazione di Milano, un giovane vicebrigadiere. Lo vedevi che lavorava perché era un carabiniere e non perché lo doveva fare. Anche se era giovane lavorava così. Non era considerato dagli altri superiori perché era quel genere di persona che obbligava a lavorare anche loro”. E’ stato trasferito a Pinerolo.

PIRATA – “Era uno in gamba. Alla fine se ne è andato alla Dia, perché non avevamo molte certezze per il nostro futuro. Ma è sempre uno di noi. Quando lo chiamai con noi faceva i rilievi durante gli incidenti stradali. Vedi con che gente si fa la guerra. Poi è diventato un grande”. Si è congedato dall’Arma tre anni fa.

OMBRA- “Se lo vedi sembra un bambino. E invece è un grande. Parlai con il comandante e lui mi rispose: “ma è una testa di cazzo”. “Allora me lo prendo io, così siamo due teste di cazzo insieme”, gli dissi. E’ stato trasferito all’”Arma territoriale” di Milano.

VICHINGO – “Aveva gli occhi chiari e parlava poco. Non era nessuno, come gli altri”. E’ stato trasferito all’Arma territoriale di Asti.

NELLO, OMAR, OSCAR- “Erano ragazzi giovani che non si erano affermati. Gente pulita. Erano diversi dagli altri, anche se erano stati un po’ ribelli. Erano stati trattati male tante volte”. Sono stati trasferiti in reparti dell’Arma “territoriale”. Nello in provincia di Novara, Omar a Cagliari, Oscar a Varese.


"...si tratta di impiantare un monitoraggio investigativo permanente in cui ogni fase ha in sè i germi per quella successiva...".


"....La cosa più bella è dividere quello che si ha in parti uguali tra soldati, è un mondo che non c'è. A dirlo sembriamo matti, non so tu cosa pensi, ma è così, la gioia di dividere quello che hai in parti uguali, soldati e comandanti, per noi questo è essere soldati e noi lo abbiamo capito in tanti anni.Appuntati che hanno l' orgoglio di essere appuntati, che non si vergognano di essere appuntati, che non sono frustrati dal fatto di essere soldati semplici perchè l' esercito lo fanno i soldati semplici e a me di essere ufficiale non me ne frega niente, il grado è per la lotta, ma io sono orgoglioso di essere soldato, di essere uguale a loro, lo capisci? I burocrati non vogliono che tu esista, loro hanno altre idee, ragionano in termini di schemi, di numeri. Noi no! Sono gli uomini l' importante, le emozioni dentro a quegli uomini, le loro famiglie, la storia dentro ognuno di noi, tutto questo per noi è una cosa sacra, per gli altri siamo solo dei numeri. Va via uno, viene un altro, come delle valige che vanno e vengono e si buttano via quando non servono più...." Maurizio Torrealta - Ultimo, il capitano che arrestò Totò Riina.


lunedì 14 luglio 2008

ARTISTI DI STRADA

Se mai avessi voluto scappare di casa, se mai avessi voluto cambiare la mia vita e ricominciare da zero, magari senza un soldo in tasca, se avessi avuto qualche straordinaria qualità...... avrei sicuramente scelto di fare l'artista di strada.

...Gli artisti di strada...Non sono pieni di soldi, non hanno deliri di onnipotenza, si sentono onnipotenti (ne sono sicura) solo quando vedono un bimbo sorridere.


"La strada, quella che corre dietro ai passi, quella che è fatta di attimi immensi e sfuggenti, quella che ti sorride dietro all' angolo e non capisci se la luce che vedi negli occhi dei passanti appartiene a loro o se sono stelle filanti." capitanoultimo.it

Nell'ultimo periodo ne ho visti tanti, bè tanti...ne ho visti abbastanza... chi se la suona e chi se la canta, chi mima...sono di varie età, con le rughe che escono non appena si lasciano andare ad un sorriso, oppure con dei capelli sparati in alto e degli occhi simpatici.
Di loro mi piace il sorriso. Questa gente ha un sorriso per tutti, anche per chi li evita, pensando che stiano facendo le elemosine.
Rimarrei ore li seduta ad ascoltare quell'uomo con il suo basso che allegro suona aspettando qualche soldo...e se non glielo dai ti sorride lo stesso.
Oppure quel mimo che si muove quando metti quei dieci centesimi nel suo piccolo salvadanaio...
Dal sito del capitano ultimo, ho preso questa intervista che mi ha colpito, che mi ha fatta sorridere. Per quanto ho trovato quest'uomo di una purezza che è rara e solo in pochi ho trovato. Sarà che questa è una caratteristica che può appartenere solo a certa gente. Un privilegio per pochi insomma...un privilegio, in questo caso, per Marcel

"...in certi momenti nulla è più reale dei suoi occhi dolci, della sua squillante risata, della sua andatura da puledrino...forse io non sono altro che uno dei miei personaggi di stracci e lei è la mano che mi muove..." Marcel



“Vienimi a trovare a casa, adesso funziona anche il citofono!”
Queste le parole del portafortuna di piazza navona, l’uomo che si è inventato un modo per divertire la gente facendo ballare pupazzetti costruiti da lui, al centro di Piazza Navona. Segue un condensato di chiacchierate amichevoli fatte tra me lui.
Da quanto fai questo lavoro?
Eh, sono sette anni, ormai. Non torno in Sicilia da un sacco di tempo, anche perché prima quando si sposavano i parenti, ora quando muoiono. Sono rimasto solo io, e poi i miei amici sono tutti qua, ormai. Sono tantissimi, gli amici, perché le persone che conosco qui non fanno solo un salto e vanno via, ma rimangono amici. E mi ricordo di tutti, dei bambini e dei nonnetti. Una volta una bambina mi ha chiesto se andavo a fare uno spettacolo per il suo compleanno. Mi ha fatto un sorriso a girocollo a cui non ho potuto resistere e sono andato.
Chi è Marcel?
Io vengo da una famiglia normale, come tante, dalla mia terra mi sono staccato a fatica, ma i casi della vita mi hanno portato a girare il mondo e a conoscere le persone. Io prima vendevo giocattoli a grandi aziende. Erano bambole fatte a mano, la fattura era unica, tutti pezzi unici, si guadagnava bene, tantissimo. Ma io mi sono sempre evoluto, finchè non mi è capitato di incappare in gente che cominciava a darmi fastidio, a chiedermi soldi per lasciarmi in pace. Il pizzo, insomma. Figurati se uno con lo spirito libero come me e per di più orgoglioso e siciliano va a cedere a ricatti di questo genere. Mi ci vedi? Sono anche riuscito a sfuggire a un agguato, ma li ho fregati (e qui segue una bella risatina, n.d.r.).Ho venduto tutto e mi sono messo a fare l’artista di strada. Si vive alla giornata, di quello che ti offre la gente. I turisti, gli amici che vengono a vedermi, alla fine della giornata ho sempre il mio gruzzoletto.
Il contatto con la gente è importante?
Molto, molto, però ultimamente è diventato anche pericoloso. Ogni tanto mi trovo davanti qualcuno che cerca di portarmi via tutto quello guadagnato in una giornata, e più di una volta mi ha salvato qualche amico della piazza. Sai, la piazza vive di vita propria, respira. Se un giorno sta bene, io ho pubblico, e i negozi e le pizzerie vicine fanno affari. A loro facciamo piacere.
Capita di avere concorrenza? Concorrenza sleale?
Capita che ogni tanto qualcuno mette la musica più alta della mia, ma di solito queste persone vengono allontanate presto dai vigili. Non capita mai che qualcuno prenda il mio posto, perché questo è un lavoro libero, ma per farlo ci vuole la licenza.
Raccontami una giornata tipo di Marcel
Beh, prima dovevo venire da Formello, adesso ho preso una casetta un po’ sgarrupata, erano 10 anni che tentavano di affittarla, ma era così messa male… io però l’ho vista e mi è sembrata bellissima, perché non vedevo i calcinacci e le porte rotte e le finestre mancanti. Io vedevo come sarebbe diventata. Ho tolto i calcinacci, ho ripittato tutti i muri, uno giallo, uno verde, uno rosa, sono belli i colori, vienila a vedere! Beh, non ho fatto tutto da solo. Mi ha aiutato il giocoliere per una cosa, il mimo per un’altra… Poi ho inventato un giornaletto. E il pomeriggio mi organizzo per farlo con gli amici. Si chiama PNN (sta per Piazza Navona News) in cui si raccontano tutte le cose che accadono nella piazza che respira. La piazza, in realtà è la mia casa. Dopo aver trafficato un po’ con il giornaletto vengo al punto rosso (il luogo in cui si trova Marcel è evidenziato da un tratto di vernice rossa per terra, n.d.r.) e preparo lo spettacolo. Solitamente fino a mezzanotte, a volte vado via prima. Quando piove si guadagna lo stesso, perché alle prime goccioline gli altri pensano a sbaraccare perché poi si bagnano, io penso “fra un po’ finisce”. E così capita che sono l’unico a rimanere nella piazza.
Ti piace più la gente o più la libertà di fare quello che vuoi?
Beh, tutte e due le cose. Io sto con la gente perché voglio entrare nelle persone, mi piace conoscere ragazzi, parlare con loro, e lo faccio perché mi piace farlo, nessuno mi impone niente, poi se voglio lavorare lavoro, se non voglio non lo faccio. E’ impagabile la libertà, e sono impagabili anche tutti gli amici a cui strappo i sorrisi ogni volta. E anche i turisti che si divertono fanno piacere. Le persone che mi conoscono hanno fondato un fan club e mi hanno cotruito un sito internet. Vai a vederlo, è http://www.newmarcel.it/
Il motto di Marcel? Una frase che sintetizza la tua vita?
Io lo distribuisco a chi vede i miei spettacoli. È “Sii sempre te stesso, e nessuno potrà dirti di farlo in modo sbagliato”. Questa frase la direi a tutti quelli che si sforzano di essere contenti e non lo sono, a tutti quelli che hanno un vuoto dentro ma credono di essere felici, a chi usa la maschera di persona felice non solo con gli altri ma anche con se stesso, alla faccia del barboncino nero.
E chi è il barboncino nero?
Un mio amico, un barbone che è lì nella piazza. Sono anni che siamo amici, lo conosco da tanto tempo, ma non so come si chiama. So solo che quando ho bisogno di una mano lui c’è sempre, e viceversa. L’ultima volta che gli ho chiesto come si chiamava mi ha risposto “l’ultima volta che ti ho risposto?”. Ormai ho capito che il nome non conta. Conta la persona. Stesso discorso per ciuffo, per statua e per tutti gli “inquilini” della piazza. Io sono Marcel, mi conoscono come Marcel… certo meglio di “barboncino nero”….
Mi raccomando, quando esci dalla piazza chiudi la porta, che fa corrente
intervista by trinity.


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venerdì 11 luglio 2008

PENSAVO CHE...




Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.


Io l'ho negato il mio consenso...basta? Sparita? Andata?
No, non mi pare...Io gli incubi ce li ho ancora. Anche se poi ogni tanto, anzi spesso, una dolce nuvoletta bianca, anzi due dolci nuvolette bianche si fanno spazio nella mente e mi lasciano un sorriso un pò meno amaro di quelli che riesco a fare di solito.
Io pensavo che gli angeli fossero immortali ed eterni e che quindi potessero essere in grado di rimanere più a lungo sulla terra anche se li hanno ridotti in brandelli, anche se hanno incenerito le loro carni.
Manca più di una settimana all'anniversario della morte del giudice Borsellino e già sono furiosa...succede di rado vero? :D
Mi spiace non avere troppe parole in questo periodo. Mi spiace davvero.

domenica 6 luglio 2008

SEGNALI DI FUMO #2

ripropongo un post di qualche tempo fa...giusto per non perderlo...




So bene che questa situazione mi ha trasformato in una specie di belva (anche se non vado a caccia del nemico per attaccarlo, ma me ne guardo) e non sai quanto ho pianto e piango ancora quella persona che ero una volta!!
Ero davvero socievole e molto più "delicato" nei rapporti, conoscenti e sconosciuti ... Sono cosciente da tempo di questo cambiamento e sono troppo esigente ... il problema è che lo sono troppo con me stesso e più esigo da me risposte serie di fronte alla vita che me le chiede e più, purtroppo, mi diventa impossibile la massima serenità nei rapporti! Io sono difficile da capire, il cervello me ne dice mille al secondo e faccio tanto ogni giorno, sentendo che posso dare di più.
E così mi vado convincendo che ognuno può chiedere di più a sè ... però vedi che così facendo cerco di portare ai miei ritmi gli altri ... io, comunque, non ci vedo niente di spaventoso in quello che scrivo! Non farei male ad una mosca, nonostante ruggisco come un leone! Forse il problema più grave è che difendo tutti i Diritti Umani (che ci si negano spudoratamente) e dunque credo di stare a difendere gli stessi tuoi che leggi o di chiunque altro, perchè non gli capitasse mai di combattere alle stesse condizioni... e so che tanti non ce la farebbero trovandosi al posto mio!! Non è modestia: me lo dicono tutti, ma proprio tutti! Io mi sento un cencio in società, mi salva che ho il senso del dovere ed un sorriso nel cuore! Solo che mi devo vergognare (!!) per quanto vado dicendo: perché "puzza" e me la devo sbrigare da me (!!!)... sono emarginato o abbandonato, ma con me c'è il resto della mia famiglia che corona la mia sfera personale di colori così vivaci che il grigio non soccomberà mai_ Io sono solito scrivere a ruota libera, perchè se pensassi che qualcuno mi potrebbe capire o meno, non sarei capace di una sola parola!
Credo che nessuno su tutto quanto ho scritto in giro per il web, mi possa dire che ho scritto frasi senza senso! So che il mio atteggiamento aggressivo potrebbe allarmare, ma non creo pericoli! Voglio solo ragionare, poi che è una storia allarmante... che ci posso fare?!!_ ...che stimolo tutti ad interessarsi del "caso acqua" (perchè “quello” non c'è, c'è una mezza specie di belva...) è dichiaratamente manifesto!! Non mi posso permettere gran che della mia sfera personale, dei rapporti privati ... chi è con me, mi conosce e mi capisce, sa che c'è prima da risolvere questa censura che ci condanna e poi sì, sarà tutto più giusto... poi è normale che si possa tornare a parlare di tutto, tranne che di questo angosciante grigiore! Allora siamo all'impossibile! perchè in protesta ci sono stato sempre solo ad espormi ai pericoli_ e adesso tornano i conti... quel che spaventa di me è il semplice invito a manifestare tutti insieme?? ! ! !
Mi pare che il protestare civile non dovrebbe essere pericoloso...intanto comunque non sarei io il pericoloso, perchè pericolose sono invece tutte quelle minuscole o anche giganti ritorsioni _ di spaventoso c'è che siamo nelle mani di una "giustizia" capace di toglierti di mezzo con un non nulla tramato apposta!! A questo punto, anch'io ho il cuore in gola, temo perchè sono nell'arena e devo fronteggiare le vere belve, quelli perversi e malefici! Inoltre con me ci sta mia moglie! Caspita, il destino di un’ altra persona dipende da me!! Se mi do per perso di fronte ai nemici o semmai dovessero ab/battermi...è ovvio che avremo un futuro rovinato ILLEGALMENTE_ Quello che ci hanno fatto...è una grossa ingiustizia che ha varcato quasi tutte le soglie del disumano, chi se ne sta a guardare è libero di farlo e di vedere i nostri sguardi sprezzanti i sorrisi facili e la malvagità di chi brama di vederci sfiniti e proclamare vittoria alle fiere mangiatrici di uomini! Quello che ci hanno fatto ... lascia una ferita inguaribile nell'animo umano/spirituale di noi due, chi più chi meno...invece, quello che m'hanno fatto le Autorità sul piano LEGALE, così com'è ILLEGALE... ci confina ad una vita d'inferno: “Quando vedi a me devi baciare per terra”, “ti spezzo una gamba”, " ti ricorderai di me più male che bene", e via giù coi colpi “nera quella gamba deve diventare”, e ancora colpi “devi sentirlo il dolore” e minacce ..“a Caprera andiamo e te la faccio io la festa” sono le ultime parole, ultimo “forzato” colloquio - pestaggio (registrato) avuto l'anno scorso con due carabinieri! Si proclamano da soli già da tempo tutta la loro "fierezza"_ Dunque, non è che mi posso dare alla pazza gioia, nè io nè chi mi sta intorno... le amicizie s'immergono sempre in questi argomenti.. ci resta il tenue abbraccio comprensivo impregnato d'impotenza!! Allora per l'amaro che resta...tutti mi vogliono aiutare, ma si sentono scoraggiati!! Io m'incoraggio e mi pare purtroppo automatico incoraggiare tutti, perchè se a tutti sembra normale e giusto, se è logico e naturale tentare per far uscire fuori sta cosa... Di questo passo non avremo mai un rapporto sereno e fiducioso! ...io me ne starò sempre più lontano dalla SOCIETA'_ e questo non lo voglio io: sono sbattuto fuori dalla società! Ciò che disturba è anche il semplice mio chiedere solidarietà, perchè, che lo si voglia o no, è la società che lascia in mano ai potenti di farmi questo "lavoro": mi si restituisca la libertà!! il pieno possesso delle mie facoltà giuridiche!! allora sì che avrò scambi sociali NORMALI_ Già ora posso dire che ci hanno proprio distrutto, non s'intravede un futuro migliore, ma non dispero!! Non posso chiedere niente a nessuno, di me non posso neanche parlare con nessuno! Nei rapporti sarei obbligato a non investire nulla di personale e rimanere sul vago...non fa per me! Mi si scambia continuamente per quello che vuole prevaricare sulle libertà altrui, eppure mi si negano tutte le mie_ Io le mie le metto in ultimo...io mi sgobbo la mia vita, faccio la mia parte e non OBBLIGO nessuno a stare ai miei ritmi, il mio è un semplice invito ad essere partecipi _ Chi mi tratta con sufficienza, avrà solo visto le mie tasche vuote, perchè brama bottino nei rapporti, non certo il cuore! ...Chi mi si fa ostile, invece, avrà filo da torcere, per bendarmi ed imbavagliarmi...ma ormai dovrebbe sapere che è troppo tardi! Giacché ho visto quello che non mi vogliono far vedere ed ho detto tutto ciò che non vogliono si sappia in giro_ E LO POSSO PROVARE, QUESTO LO SANNO GIA'_ Io sono un piccolo granellino di sabbia in questo mare, nella popolazione mondiale sono un puntino minuscolo che manco si vede e voglio solo pensare a campare la mia vita, così com'è: piccola e minuscola, ma non insignificante_ NON C'E' NESSUNO CHE IO CONSIDERI INSIGNIFICANTE_ Io faccio la mia parte e ce la metto tutta a relazionarmi agli altri! Spero siano di nuovo aperti orizzonti...io adoro le persone, sono come fiori per me!! E' la dolcezza infinita della vita... lo stare insieme, la gioia che rende fiero il mio cuore! Questa storia non andrà avanti ancora per molto, presto dovranno cambiare pagina: anche solo, torno a protestare_ Allora, poi, celebreremo in festa la giustizia che torna a regnare! Non posso dire di avere una vita da sogno, ma mi basta sapere che scelgo di stare dalla parte giusta... spero di non cambiare mai versante finché campo!

Sioux & Indio

martedì 1 luglio 2008

CORIANDOLI

E' vero, non avevo mai fatto un post sui coriandoli...che danno il nome al mio blog.
I coriandoli si lanciano durante le feste, a carnevale, compleanni, ma qui non c'è nessuna festa, e non è nemmeno carnevale.
Il nome viene da alcuni ideali che forse il blog sta perdendo che non esprime come all'inizio. L'idea, in realtà, era quella di diffondere, far amare e dare un senso alle idee di un uomo, di uomini che in un certo senso hanno incoraggiato e fatto fiorire certi pensieri, certi ideali... certi sogni.

Sono questi uomini i coriandoli.
E mi viene in mente il primo libro di Falcone che ho letto e mi viene da ridere pensando al modo in cui l'ho avuto. E poi ne è arrivato un altro e un altro e un altro ancora. Fino ad arrivare a Ultimo. No, non all'ultimo, a Ultimo, al Capitano Ultimo che si firma con la 'u' minuscola, che invece io scriverò sempre con la U maiscola. U come Ultimo, U come Uomo. E ci sto attaccata a questo uomo, quando leggo quello che scrive e sorrido...perchè Ultimo è l'essenza di tutto quello in cui credo. E lo so, non ne parlo spesso, ma semplicemente perchè sono i miei sogni di cui si parla. Eppoi? Poi, continuando a seguire questo percorso, il suo percorso, ho trovato altre persone straordinarie.
Il mio perchè è questo...
Abbiamo visto la fiction e prima della fiction abbiamo visto l' autostrada saltare in aria come in un gioco di coriandoli, senza voce.
E senza voce abbiamo visto passare l' indifferenza di quelli che "contano" di quelli cresciuti all' ombra dei palazzi grigi dove si decide il destino di quelli che per loro sono tanti piccoli numeri.
E abbiamo visto la speranza fiorire nelle strade e nell' albero di Falcone e Borsellino dietro al passamontagna senza volto di Ultimo che con i suoi carabinieri prendeva Riina e con lui l' impunità e l' arroganza stragista.
E noi siamo qua per gridare dove c' è silenzio, per ricordare a noi stessi che quei piccoli numeri sognano, ridono e piangono e sono un esercito di coriandoli colorati che odiano l' arroganza e l' indifferenza di quelli che nell' ombra dei palazzi grigi calpestano ogni fantasia, ogni libertà, ogni dignità.
Ultimo ci è sembrato da sempre uno di quei coriandoli colorati che non ha mai voluto sedersi all' ombra dei palazzi grigi.
E questo è il sito che gli amici senza nome del capitano Ultimo hanno voluto creare per non dimenticare i colori di tanti coriandoli che ogni giorno combattono la loro battaglia contro il grigio potere della mafia e della burocrazia, perché non si sentano mai soli, mai soltanto dei numeri.
La storia di Ultimo è incredibile, ed è una delle tante, ma noi vogliamo che su questa storia non vinca il silenzio, che non vinca l' indifferenza; e tu, amico, da che parte stai?

E ancora. Ultimo e i suoi uomini usano i passamontagna. E io all'inizio credevo che lo usassero per non essere riconosciuti... e invece...



"E di che colore?"
"Nero" disse Antonio. Ti ricordi del tizzone dell' altra notte?... Ce l' hai ancora?"
"Certo", rispose Zacarias e tornò in mezzo ai suoi compagni, seduti intorno a un fuoco vivido.
"Sarebbe bene utilizzare dei PASSAMONTAGNA neri- suggerì.
"Perchè dobbiamo coprirci il volto?" obiettò Hugo.
"Siamo come i messicani - rispose Rafael Sebastian - fin quando non conquisteranno i diritti che spettano a ciascun uomo sulla terra, non avranno faccia.
Noi, senza volto,
incarniamo tutti coloro che combattono per la GIUSTIZIA.
Non solo: rappresentiamo anche quelli che non hanno il coraggio di guardarsi in faccia.
Non abbiamo identità, per ora;
non siamo nessuno, ma, proprio per questo,
ogni uomo che cerca la LIBERTA'
può identificarsi con noi.
Noi siamo chiunque ..."
"Il nostro viso - aggiunse Tacho - sarà quello degli altri INDIOS morti per esistere: siamo la loro reincarnazione".
"Saremo come le nuvole" disse Ana Maria, indicando il cielo - .
La pioggia viene dalle nubi che si scontrano sopra le cime delle montagne. Combattono per il privilegio di morire,
di diventare la pioggia che nutre i campi..
Senza volto come le nuvole,
come queste ci batteremo
per l' onore di essere il seme della terra"







Questa è la più dolce idea di giustizia che Ultimo mi ha insegnato.





anche se... come spesso capita...


"Oggi, 20 settembre 1997, a conclusione di un progetto portato avanti con costante determinazione, viene sancita dal comando del Ros la soppressione di Crimor, Unità militare combattente.
L'egemonismo burokratico celebra se stesso e il suo potere di sovrastruttura fine a se stessa. E' l'ora di ripiegare soggettivamente su posizioni alternative. Uscendo dai percorsi di lotta alla criminalità mafiosa sento il dovere di ringraziare quegli uomini valorosi con cui ho avuto il privilegio di vivere combattendo.
Solo a loro va il mio rispetto più profondo, solo da loro ho imparato molto di più di quanto abbia potuto insegnare, solo per loro i sacrifici di una vita hanno avuto un senso.
La nostra presenza costituirà per il futuro un'accusa permanente verso quella burokrazia egemone che non ha saputo combattere, ma ha saputo distruggere quelli che combattevano.
Insieme con voi finisce il sogno dei "soldati straccioni".
Era un bel sogno".





Qui non esistono i 'c'era una volta', oppure 'e vissero tutti felici e contenti...'.
Forse è per questo che mi piacciono le favole, forse è per questo che continuo a credere in quello che mi ha insegnato Ultimo...e quello che mi insegnano i soldati straccioni




IL NOSTRO ESERCITO INVINCIBILE,
I NOSTRI SPLENDIDI EROI DI TUTTI I GIORNI, I NOSTRI GUERRIERI COLORATI CHE OGNI MATTINA VESTITI DI MILLE COLORI OCCUPANO LE AULE, LE STRADE, LE PERIFERIE, I CORTILI DI QUESTA NOSTRA ITALIA,

I NOSTRI FIGLI E I NOSTRI FRATELLI, CHE SONO I NOSTRI SOGNI DI SEMPRE, SEMPRE UGUALI E SEMPRE DIVERSI.
LE NOSTRE PAURE E LE NOSTRE SPERANZE,
I NOSTRI MILLE DUBBI E LE NOSTRE CERTEZZE.

COME LE GOCCE DELLA PIOGGIA DANZIAMO SULLA VOSTRA ARROGANZA E DIVENTIAMO FIUMI DI GIUSTIZIA, TORRENTI IMPETUOSI DI RIVOLTA AI VOSTRI CRIMINI, ALLA VOSTRA INDIFFERENZA COMPLICE, ALLA VOSTRA AMBIGUITA' CONSAPEVOLE.

NOI SIAMO I VOSTRI FIGLI, I VOSTRI FRATELLI, I VOSTRI MIGLIORI AMICI, E SIAMO UNA MOLTITUDINE, UN' ECO SENZA FINE DI SUSSURRI E DI SGUARDI CHE NON FINISCONO.

NON FINISCONO NELLA POLVERE DELLE MACERIE,
NON FINISCONO NEL DOLORE DELLA TORTURA,
NON FINISCONO NELLA VIOLENZA DEL RICATTO,
NON FINISCONO NELLA VILTA' DI CHI ABUSA.

ED E' UN ESERCITO INVINCIBILE, PERCHE' SIAMO I VOSTRI SOGNI PERDUTI, LA VOSTRA UMANITA' SVENDUTA, LA VOSTRA DOLCEZZA RIMOSSA, LA DIGNITA' CHE AVETE TRADITO.

gruppo capitano ultimo