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Io mi girai e vidi un arcobaleno che non andava e non veniva, che semplicemente stava , facendo ponti per i mondi, facendo ponti per i sogni.


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...tutto è ancora da fare, da sognare, da lottare...

venerdì 23 maggio 2008

NEL GIORNO DELLA NOSTRA MEMORIA

Volutamente ho aspettato la mezzanotte per scrivere del grande uomo il cui anniversario della morte cade oggi 23 maggio.
Oggi pesa un pò più degli altri. Oggi è il giorno il cui la mafia ha vinto e festeggia a colpi di biecchieri di vino la sua battaglia (perchè di battaglia si tratta). Ce lo hanno portato via, e sono passati 16 anni da quel maledetto sabato soleggiato.
Sono passati 16 anni e ancora, fortunatamente, vedo attorno a me, persone vicine e lontane che lo ricordano, che portano avanti le sue idee. E' doveroso, credo. Niente da dire in più. Tutti sanno chi E' Falcone. Perchè E' ancora...non era...'era' sarebbe passato, ma lui c'è, SEMPRE,

lui c'è nelle idee, nei sorrisi, nelle piccole battaglie vinte, e perchè no, anche in quelle perse, nel pensiero giornaliero di chi lo ha amato, ma credo anche di chi lo ha odiato, l'ombra di Giovanni Falcone fa ancora paura alla mafia, ed è un mio scudo, e se ogni tanto vorrei mollare, poi stringo la presa anche se le corde mi rompono le mani...


23 maggio 2008, Palermo.

"Nel 1992, sedici anni fa, ero a una festa, ero a un matrimonio... arrivò una notizia, non c'erano ancora i telefonini... e quindi, di bocca in bocca. Andammo a vedere il telegiornale, erano le sette del pomeriggio, più o meno, quando andammo a vedere il telegiornale. Non è stato tanto il fatto di cronaca, in sè. Ha cambiato anche la mia visione del mondo, il mio rapporto con questa terra... è stata la vostra reazione. Il giorno dopo mi arrivò addosso, come qualcosa che mi riguardava, anche se vivevo molto lontano. Mi riguardava fortemente. Allora scrissi una cosa, che stasera vi rileggo, dopo tanti anni...


Migliaia di ragazzi in piazza a Palermo un saluto alla bara del giudice Falcone, hanno bisogno di una risposta. Hanno bisogno di protezione.
I ragazzi son stanchi dei boss a potere; i ragazzi non possono stare a vedere, la terra sulla quale crescerà il loro frutto bruciato ed ad ogni loro ideale distrutto.
I ragazzi denunciano chiunque acconsenta col proprio silenzio un'azione violenta.
I ragazzi son stanchi e sono nervosi, in nome di Dio a fanculo i mafiosi.
I ragazzi denunciano chi guida lo stato per non essersi mai abbastanza impegnato, a creare una via per chi vuole operare, senza esser costretto per forza a rubare, per creare una via per gli uomini onesti, per dare ai bambini valori robusti che non crollino appena si arriva ai 18, accorgendosi che questo mondo è corrotto.
I ragazzi non credono alcuna parola di quello che oggi c'insegna la scuola.
I ragazzi diffidano di ogni proposta non stanno cercando nessuna risposta, ma fatti, giustizia, rigore morale da parte di chi calza questo stivale.
I ragazzi hanno il tempo che gli tiene in ostaggio, ma da oggi hanno deciso di farsi coraggio, cultura di pace, coraggio di guerra, il coraggio di vivere su questa terra e di vincere qui questa nostra battaglia, perché quando nel mondo si parli d'Italia non si dica soltanto la mafia, i mafiosi, perché oggi è per questo che siamo famosi, ma l'Italia è anche un'altra, la gente lo grida: i ragazzi son pronti per vincere la sfida".

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IL NOSTRO ESERCITO INVINCIBILE,
I NOSTRI SPLENDIDI EROI DI TUTTI I GIORNI, I NOSTRI GUERRIERI COLORATI CHE OGNI MATTINA VESTITI DI MILLE COLORI OCCUPANO LE AULE, LE STRADE, LE PERIFERIE, I CORTILI DI QUESTA NOSTRA ITALIA,

I NOSTRI FIGLI E I NOSTRI FRATELLI, CHE SONO I NOSTRI SOGNI DI SEMPRE, SEMPRE UGUALI E SEMPRE DIVERSI.
LE NOSTRE PAURE E LE NOSTRE SPERANZE,
I NOSTRI MILLE DUBBI E LE NOSTRE CERTEZZE.

COME LE GOCCE DELLA PIOGGIA DANZIAMO SULLA VOSTRA ARROGANZA E DIVENTIAMO FIUMI DI GIUSTIZIA, TORRENTI IMPETUOSI DI RIVOLTA AI VOSTRI CRIMINI, ALLA VOSTRA INDIFFERENZA COMPLICE, ALLA VOSTRA AMBIGUITA' CONSAPEVOLE.

NOI SIAMO I VOSTRI FIGLI, I VOSTRI FRATELLI, I VOSTRI MIGLIORI AMICI, E SIAMO UNA MOLTITUDINE, UN' ECO SENZA FINE DI SUSSURRI E DI SGUARDI CHE NON FINISCONO.

NON FINISCONO NELLA POLVERE DELLE MACERIE,
NON FINISCONO NEL DOLORE DELLA TORTURA,
NON FINISCONO NELLA VIOLENZA DEL RICATTO,
NON FINISCONO NELLA VILTA' DI CHI ABUSA.

ED E' UN ESERCITO INVINCIBILE, PERCHE' SIAMO I VOSTRI SOGNI PERDUTI, LA VOSTRA UMANITA' SVENDUTA, LA VOSTRA DOLCEZZA RIMOSSA, LA DIGNITA' CHE AVETE TRADITO.

gruppo capitano ultimo