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Io mi girai e vidi un arcobaleno che non andava e non veniva, che semplicemente stava , facendo ponti per i mondi, facendo ponti per i sogni.


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...tutto è ancora da fare, da sognare, da lottare...

sabato 30 agosto 2008

VECCHIE OCHE

Rimandiamo il post per i miei (prossimi) diciotto anni, ho qualcosa di meglio da dire.
Più ci penso e più mi convinco che se le vicende interne alle famiglie (parlo proprio di vita privata) mafiose fossero sbandierate ai quattro venti tipo tenenovelas...bè sicuramente molta più gente si interesserebbe di questo 'fenomeno' se così si vuol chiamare.

Mettiamo che la Bagarella se la facesse con Provenzano...che cosa direbbe il Riina? Pensiamoci su...sparatoria o...sparatoria?
Io lo so, io lo so! SPARATORIA... E allora dalle tutti a ricamarci sopra...taglia e cuci, taglia e cuci, punto croce...insomma...di tutto...allora si che tutti saprebbero tutto della mafia...ma ahimè non è così (poi non si sa se è davvero come dicono loro)...i mafiosi hanno (dovrebbero avere) un certo codice...eh si gente, niente scambi di coppia o cose del genere, niente parenti allegre o più sfacciate di quanto sia concesso...quella è moglie sua e quella rimane, tu non la devi nemmeno guardare che ti sparo...
E io invece c'ho un articolo...qui le vecchiette Buscetta e Rinna si beccano...divertente no? Mi dispiace se è un pò lungo e noioso, ma più di tanto non ho potuto tagliare...altrimenti non si sarebbe capita una minchia


Ho trovato sto giornale mentre cercavo qualche novità su mio zio Totò, ve lo ricordate? ve ne ho parlato qualche post fa...


Il codice non scritto dei Palermitani e le voci sui mafiosi omosessuali.
Lunedì 04 agosto 2008 , di La Repubblica


L´accusa di devianza usata anche contro il boss della strage Borsellino
Nel confronto Riina-Buscetta il capo dei capi rinfacciò all´altro la scarsa moralità


Fa già scandalo avere una sorella o una cugina «malandata», una certa fama non è mai piaciuta ai boss. Figuratevi un arrusu, uno che va con gli altri uomini. Nelle tribù criminali siciliane ufficialmente non si possono avere neanche amanti femmine, un amante maschio poi è come il mondo capovolto. Una cosa da punire. Come si merita: con la forza e con lo stupro. Come hanno fatto in carcere a Catania.


Il sesso ha sempre fatto paura alla mafia. Se per esempio uno in famiglia ha una parente stretta che è troppo allegra e vivace, uomo d´onore non lo diventerà mai. Non lo faranno mai entrare in Cosa Nostra. E´ una macchia. Come avere un fratello o uno zio sbirro. «All´immagine noi ci abbiamo sempre tenuto», raccontava Gaspare Mutolo parlando di donne e di relazioni intime. E ricordava come i capi dei capi degli Anni Settanta chiamavano con disprezzo la «famiglia» di Porta Nuova: «La famiglia degli spazzini». C´erano due o tre uomini d´onore che avevano l´amante e non la nascondevano. «Quelli non avevano moralità e dignitudine», diceva Mutolo spiegando le regole che vigevano allora nella sua organizzazione. Non era e non è dappertutto uguale. A certe cose ci hanno tenuto sempre di più i Palermitani, i più mafiosi di tutti. Avevano un codice non scritto che tutti dovevano rispettare: non tradire la moglie, non divorziare mai, non sfruttare la prostituzione, non importunare le donne di altri uomini d´onore, non vantarsi mai di (eventuali) relazioni extraconiugali. E, naturalmente, non avere rapporti omosessuali.


[bla bla bla...]


Non si fa fuori dalla famiglia. E se si fa non si dice.


Nemmeno sotto tortura. Però i tempi cambiano, anche a Palermo. E´ all´inizio del nuovo secolo che Girolamo Lo Verso, psichiatria siciliano, raccoglie i dolorosi sfoghi dei figli di alcuni collaboratori di giustizia e di alcuni orfani della grande guerra di mafia degli Anni Ottanta. Ci sono tossici. Ci sono paranoici. E ci sono ragazzini di borgata - appartenenti a «famiglie» importanti di Cosa Nostra - che non si sentono più «masculi». Confessano le loro esperienze omosessuali. Per la prima volta vedono un´altra realtà. Per loro sono scomparsi i punti di riferimento, la figura paterna - erano boss riveriti e ossequiati come padreterni - è andata in frantumi e loro all´improvviso si sono sentiti fragili, soli, confusi.


(Ma qui arriva la parte più interessante...)


Così anche i figli di mafia sono finiti sul lettino di Freud.


Un´esperienza da Tony Soprano ma inimmaginabile per uno come Totò Riina. Lo «zio Totò» è sempre stato uno di quelli all´antica. Duri come la roccia. A Palermo se lo ricordano tutti ancora oggi - dopo quindici anni - quel faccia a faccia fra lui e Tommaso Buscetta nell´aula bunker dell´Ucciardone.
Era il processo per i «delitti trasversali», le vendette contro i familiari dei pentiti. I due boss avrebbero dovuto parlare di omicidi fatti e subiti, di ritorsioni, di vecchi odi. Il confronto «all´americana» stava iniziando quando Totò Riina anticipò tutti: «Signor Presidente, io non parlo con chi ha una bassa moralità. Mio nonno è rimasto vedovo a quarant´anni con cinque figli e non ha cercato altre mogli. Mia madre è rimasta vedova a trentasei anni. Al nostro paese, Corleone, noi viviamo tutti di correttezza morale». Il padrino alludeva alle due mogli di don Masino, alle sue due famiglie, una in Sicilia e l´altra in Brasile. Gli rispose Tommaso Buscetta: «Da quale pulpito parla questo signore, lui, proprio lui. Mi accusa per la questione delle donne, di avere avuto più mogli, lui che è l´artefice della morte dei miei figli e dei miei cari, lui che ha fatto scannare tanti e tanti uomini innocenti». Tommaso Buscetta trattenne il fiato, guardò negli occhi Totò Riina e gli disse ancora: «E´ vero, io ho pensato alle donne mentre tu andavi a letto sempre e solo con tua moglie perché tutto il tempo tuo era solo per Cosa Nostra».

Che carine queste due ochette litigiose...
carine davvero...
adesso me ne vado che c'ho da fare

8 commenti:

Lindylinda ha detto...

primaaaaaaaaaaaaa


.. ho letto solo 18 anni.. e quindi con mezzo occhio aperto ti faccio gli auguri...



.. e domani leggo il post!!

Lindylinda ha detto...

.. ancghe se per me gli anni li facevi il 22 settembre...





.. ma posso pure essere brilla...




.. che è plausibilissimo!!!

ha detto...

no no balua non è il mio compleanno...è il 22 come sapevi tu...era un'altra cosa..vabbè poi vedi...



cmq secondo me sei brilla lo stesso... :))
notte

Kaishe ha detto...

Ricordo benissimo che abbiamo già concordato che la festa si fa da chi è di turno... e tocca proprio a me...

Ciao Rob... hai fatto quello che dicevi di avere da fare?

ha detto...

si si kai...certo...tutto fatto...:))

calendula ha detto...

22 settembre è il compleanno di mia moglie ? bello non lo sapevo, quindi sei una cuspide ? metà vergine metà bilancia.... che casino... ma ti amo anche per questo, il post sui due bastardi che litigano è bellissimo,!!!!

Blog di prova ha detto...

...«E´ vero, io ho pensato alle donne mentre tu andavi a letto sempre e solo con tua moglie perché tutto il tempo tuo era solo per Cosa Nostra»...

Ottima la tua definizione: Ochette litigiose... Sempre mitica!!!

PS: Nella mia vignetta è il personagio di m****... A mio avviso...

ha detto...

Buongiorno gente! :))
calendula ma è una buona cosa essere cuspide? che cavolo significa essere cuspide?

natale la vignetta fa schifo sia per il personaggio sia perchè mi pare abbastanza volgare...


IL NOSTRO ESERCITO INVINCIBILE,
I NOSTRI SPLENDIDI EROI DI TUTTI I GIORNI, I NOSTRI GUERRIERI COLORATI CHE OGNI MATTINA VESTITI DI MILLE COLORI OCCUPANO LE AULE, LE STRADE, LE PERIFERIE, I CORTILI DI QUESTA NOSTRA ITALIA,

I NOSTRI FIGLI E I NOSTRI FRATELLI, CHE SONO I NOSTRI SOGNI DI SEMPRE, SEMPRE UGUALI E SEMPRE DIVERSI.
LE NOSTRE PAURE E LE NOSTRE SPERANZE,
I NOSTRI MILLE DUBBI E LE NOSTRE CERTEZZE.

COME LE GOCCE DELLA PIOGGIA DANZIAMO SULLA VOSTRA ARROGANZA E DIVENTIAMO FIUMI DI GIUSTIZIA, TORRENTI IMPETUOSI DI RIVOLTA AI VOSTRI CRIMINI, ALLA VOSTRA INDIFFERENZA COMPLICE, ALLA VOSTRA AMBIGUITA' CONSAPEVOLE.

NOI SIAMO I VOSTRI FIGLI, I VOSTRI FRATELLI, I VOSTRI MIGLIORI AMICI, E SIAMO UNA MOLTITUDINE, UN' ECO SENZA FINE DI SUSSURRI E DI SGUARDI CHE NON FINISCONO.

NON FINISCONO NELLA POLVERE DELLE MACERIE,
NON FINISCONO NEL DOLORE DELLA TORTURA,
NON FINISCONO NELLA VIOLENZA DEL RICATTO,
NON FINISCONO NELLA VILTA' DI CHI ABUSA.

ED E' UN ESERCITO INVINCIBILE, PERCHE' SIAMO I VOSTRI SOGNI PERDUTI, LA VOSTRA UMANITA' SVENDUTA, LA VOSTRA DOLCEZZA RIMOSSA, LA DIGNITA' CHE AVETE TRADITO.

gruppo capitano ultimo