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il ventaglio di pagine


CARLO RUTA - FIRMA LA PETIZIONE!
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Io mi girai e vidi un arcobaleno che non andava e non veniva, che semplicemente stava , facendo ponti per i mondi, facendo ponti per i sogni.


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...tutto è ancora da fare, da sognare, da lottare...

sabato 26 luglio 2008

LA SQUADRA

Come premessa o come nota, posso dire che mi dispiace (per voi lettori) se questo blog sta diventando una presa per il culo per mafiosi e politici allora chiedo scusa, me ne pento e me ne dolgo...(quanto sono cazzara...non ci credo nemmeno io quando lo dico)...quindi....
se non vi piace quello che scrivo....siete autorizzati a non leggere,
se non vi piace quello che scrivo, siete autorizzati ad insultarmi ma non aspettatevi che non risponda per le rime...
se non vi piace quello che scrivo...bè decidete un pò voi, che io nel frattempo scrivo...anzi riporto un articolo di giornale. No tranquilli il turno di Riina e compagnia è stato ieri, oggi non me la prendo con nessuno...oggi non sono iena...solo oggi però eh...
oggi è il turno del Capitano...ma sempre di Mala Giustizia si tratta...è un articolo di anni e anni fa, dove ho trovato le descrizioni degli uomini di Ultimo, fatte da lui stesso. Mi è piaciuto un sacco...un sacco...e allora lo condivido con voi ...anche se con un sorriso un pò più amaro..



IL CORRIERE DELLA SERA
30 Ottobre 1999
di Carlo Bonini

Smantellata la squadra anti Riina


Trasferiti in provincia i super detective del comandante Ultimo. E uno di loro fa ricorso al TAR

Ad Arciere hanno sfilato frecce e faretra. Hanno spento il sorriso. Hanno sottratto i marciapiedi di Palermo, la puzza di nicotina fredda dei bar di Bagheria, le insonni notti di caccia nel vano di un furgone spia, sul sedile di qualche vecchia fiat uno civetta. Ad Arciere hanno infilato la divisa “dell’Arma territoriale”, allungato una bandoliera, consegnato un blocchetto per le multe ad auto in sosta vietata, le chiavi dell’alfa per il giro dei mercatini, la valigetta con il palloncino per la prova etilica del sabato sera nel nulla che si affaccia oltre la malinconica stazione di Pinerolo. Ancora oggi – e per sempre – il nome di battesimo di Arciere come quello del suo fraterno ex comandante Ultimo, dei suoi compagni Vichingo, Pirata, Oscar, Omar, Nello, Ombra, “gli ultimi degli ultimi”, con la sola missione di ammanettare i “primi tra i primi” dei latitanti di mafia, non possono e non potranno essere scritti. Per Cosa Nostra, dall’alba del 15 gennaio del ’93, quando afferrarono il collo tozzo del Capo dei Capi di Cosa Nostra Totò Riina sono “morti che camminano”. Ma il destino di Arciere, come dei suoi ex compagni di caccia, quello si che vale la pena di raccontarlo. A 37 anni e 2 milioni e mezzo al mese come vuole il suo grado di maresciallo, con una moglie e due bambine piccole, Arciere non solo non è più l’orgoglio del Ros, il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri. Non è più nel Ros. “Trasferito di ufficio” dal Comando Generale, stritolato da una burocrazia militare dalla memoria corta, che ha deciso di fare a meno di tipi come lui. Trasferito come gli altri “invisibili” di questa storia, Vichingo, Pirata, Oscar, Omar, Nello, Ombra. Anche loro, dietro a una scrivania o a qualche ladro di polli. Ora, Arciere va chiedendo giustizia di fronte a una sezione del Tar del Lazio. [...] clicca qui per continuare la lettura

La squadra

Arciere è finito a Pinerolo, Vichingo ad Asti.

Roma - Vichingo, Arciere, Pirata, Oscar, Omar, Nello, Ombra. Il capitano Ultimo li aveva scelti e aggregati al suo reparto “catturandi” perché erano “gli ultimi tra gli ultimi”. Perché, come nel 1995 avrebbe raccontato a Maurizio Torrealta nel libro “Ultimo”,

“era gente con la quale sarei potuto andare ovunque e morire felice”.

Il 15 Gennaio del 1993, a Palermo, il Paese li celebrò come eroi, mentre l’immagine di Totò Riina in manette faceva il giro del mondo. Di quella squadra non è rimasto nessuno.Ecco come li ricordò nelle pagine del suo libro l’uomo che li aveva voluti con sé. Ed ecco dove sono finiti oggi, dopo esser stati trasferiti dal “Ros” in “reparti dell’Arma territoriale”.

ARCIERE – “Era appena arrivato alla stazione di Milano, un giovane vicebrigadiere. Lo vedevi che lavorava perché era un carabiniere e non perché lo doveva fare. Anche se era giovane lavorava così. Non era considerato dagli altri superiori perché era quel genere di persona che obbligava a lavorare anche loro”. E’ stato trasferito a Pinerolo.

PIRATA – “Era uno in gamba. Alla fine se ne è andato alla Dia, perché non avevamo molte certezze per il nostro futuro. Ma è sempre uno di noi. Quando lo chiamai con noi faceva i rilievi durante gli incidenti stradali. Vedi con che gente si fa la guerra. Poi è diventato un grande”. Si è congedato dall’Arma tre anni fa.

OMBRA- “Se lo vedi sembra un bambino. E invece è un grande. Parlai con il comandante e lui mi rispose: “ma è una testa di cazzo”. “Allora me lo prendo io, così siamo due teste di cazzo insieme”, gli dissi. E’ stato trasferito all’”Arma territoriale” di Milano.

VICHINGO – “Aveva gli occhi chiari e parlava poco. Non era nessuno, come gli altri”. E’ stato trasferito all’Arma territoriale di Asti.

NELLO, OMAR, OSCAR- “Erano ragazzi giovani che non si erano affermati. Gente pulita. Erano diversi dagli altri, anche se erano stati un po’ ribelli. Erano stati trattati male tante volte”. Sono stati trasferiti in reparti dell’Arma “territoriale”. Nello in provincia di Novara, Omar a Cagliari, Oscar a Varese.


"...si tratta di impiantare un monitoraggio investigativo permanente in cui ogni fase ha in sè i germi per quella successiva...".


"....La cosa più bella è dividere quello che si ha in parti uguali tra soldati, è un mondo che non c'è. A dirlo sembriamo matti, non so tu cosa pensi, ma è così, la gioia di dividere quello che hai in parti uguali, soldati e comandanti, per noi questo è essere soldati e noi lo abbiamo capito in tanti anni.Appuntati che hanno l' orgoglio di essere appuntati, che non si vergognano di essere appuntati, che non sono frustrati dal fatto di essere soldati semplici perchè l' esercito lo fanno i soldati semplici e a me di essere ufficiale non me ne frega niente, il grado è per la lotta, ma io sono orgoglioso di essere soldato, di essere uguale a loro, lo capisci? I burocrati non vogliono che tu esista, loro hanno altre idee, ragionano in termini di schemi, di numeri. Noi no! Sono gli uomini l' importante, le emozioni dentro a quegli uomini, le loro famiglie, la storia dentro ognuno di noi, tutto questo per noi è una cosa sacra, per gli altri siamo solo dei numeri. Va via uno, viene un altro, come delle valige che vanno e vengono e si buttano via quando non servono più...." Maurizio Torrealta - Ultimo, il capitano che arrestò Totò Riina.


3 commenti:

Kaishe ha detto...

Ne parlavo ieri con alcuni cugini...
Eravama dalla mamma per stare in compagnia della zia che viene dal Belgio, la gemella di mia mamma.
Non ricordo nemmeno come siamo arrivati ad Ultimo... ma la meraviglia di sentire il mio cugino-quasi fratello parlare di Ultimo sapendo di cosa parlava mi ha riempito il cuore...
Io, se sapevo qualcosa, devo ringraziare Te e Balua...

Un abbraccio!

la S-Fusa di natura ha detto...

è vero!
le cose,le persone che in realtà si dovrebbero sempre ricordare e ringraziare di esistere perchè hanno fatto del bene,finiscono sempre per essere dimenticati!!
SEMPRE!
per fortuna ci sono ancora delle persone,come te,che ci pensano a farci tornare in mente chi sono veramente i grandi di oggi!
se non fosse stato per ULTIMO E LA SUA SQUADRA,ora i Riina sarebbe,ancora in libertà...
di solito la squadra che vince,non si cambia...non capisco la motivazione del comando generale!

hai visto il film dedicato a loro,con raul bova??

ciao ciao!

ha detto...

Kai, che bello posso immagianare la contentezza, io ogni volta che ne sento parlare che ne so cosa mi succede...posso stare anche incazzata e mi viene da sorridere, ha un brutto (dipende dai punti di vista) potere su di me quest'uomo...è da lui che è cominciato tutto...

babi ma certo che ho visto il film, tutti e tre i film e ci sono certe parti che mi fanno venire i brividi,...che bello...
e mi dispiace dirlo, ma per lo stato corrotto e per le giacche blu SQUADRA CHE VINCE SI CAMBIA e molto in fretta anche!!


IL NOSTRO ESERCITO INVINCIBILE,
I NOSTRI SPLENDIDI EROI DI TUTTI I GIORNI, I NOSTRI GUERRIERI COLORATI CHE OGNI MATTINA VESTITI DI MILLE COLORI OCCUPANO LE AULE, LE STRADE, LE PERIFERIE, I CORTILI DI QUESTA NOSTRA ITALIA,

I NOSTRI FIGLI E I NOSTRI FRATELLI, CHE SONO I NOSTRI SOGNI DI SEMPRE, SEMPRE UGUALI E SEMPRE DIVERSI.
LE NOSTRE PAURE E LE NOSTRE SPERANZE,
I NOSTRI MILLE DUBBI E LE NOSTRE CERTEZZE.

COME LE GOCCE DELLA PIOGGIA DANZIAMO SULLA VOSTRA ARROGANZA E DIVENTIAMO FIUMI DI GIUSTIZIA, TORRENTI IMPETUOSI DI RIVOLTA AI VOSTRI CRIMINI, ALLA VOSTRA INDIFFERENZA COMPLICE, ALLA VOSTRA AMBIGUITA' CONSAPEVOLE.

NOI SIAMO I VOSTRI FIGLI, I VOSTRI FRATELLI, I VOSTRI MIGLIORI AMICI, E SIAMO UNA MOLTITUDINE, UN' ECO SENZA FINE DI SUSSURRI E DI SGUARDI CHE NON FINISCONO.

NON FINISCONO NELLA POLVERE DELLE MACERIE,
NON FINISCONO NEL DOLORE DELLA TORTURA,
NON FINISCONO NELLA VIOLENZA DEL RICATTO,
NON FINISCONO NELLA VILTA' DI CHI ABUSA.

ED E' UN ESERCITO INVINCIBILE, PERCHE' SIAMO I VOSTRI SOGNI PERDUTI, LA VOSTRA UMANITA' SVENDUTA, LA VOSTRA DOLCEZZA RIMOSSA, LA DIGNITA' CHE AVETE TRADITO.

gruppo capitano ultimo