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Io mi girai e vidi un arcobaleno che non andava e non veniva, che semplicemente stava , facendo ponti per i mondi, facendo ponti per i sogni.


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...tutto è ancora da fare, da sognare, da lottare...

martedì 15 luglio 2008

A PROPOSITO DI ARCOBALENI....

Molto tempo fa, tempi in cui sognavo di partecipare a qualche concerto dei....GEMELLI DIVERSI... - una delle parentesi pietose della mia vita, che però purtroppo non riesco a rimuovere - mi capitò di vedere un film in bianco e nero...ma non era degli anni '20 o qualcosa del genere...no!! In quella citta, non c'erano semplicemente colori...NOOOOOO
Non ricordo assolutamente come si chiamasse...ricordo solo...niente colori...nemmeno l'ombra, e io ero affascinata da quel film e più lo guardavo e più mi chiedevo come cavolo faceva quella gente a vivere in quel mondo grigio...alla fine ci sono arrivati anche loro, gli abitanti della città e in particolare i personaggi della famiglia protagonista...ed è stato li che tutto si è colorato di nuovo. Finalmente.
Ma come si fa a vivere in un mondo senza colori?
Dove l'alba non c'è, meno che mai i tramonti, niente luna, l'erba è grigia, il sole non esiste, il cielo non si confonde con il mare, nemmeno i sorrisi si colorano più...perchè è tutto, sempre, così dannatamente grigio, ed è a quel punto - credo - che non si sorride più...no. Perchè ti abitui al grigio e inevitabilmente diventi grigio anche tu e se ti apri in due, se ti apri il petto, il cuore che batte non è rosso e forse non batte nemmeno più...triste vè?
Meno male che noi c'abbiamo i nostri arcobaleni.
Meno male che noi anime folli e belle e ribelli ci mischiamo con mille colori...
Finchè sono colorata e sogno colori...sono felice.
Se comincio a sognare il grigio...bè...è finita...divento come Berlusca (con meno soldi e senza villone in sardegna!)

foto di donatella

...posto anche un piccolo racconto che postò tempo fa Mariella tra i commenti del post sull'arcobaleno...

La leggenda dei colori

" Una volta i colori del mondo cominciarono a litigare: tutti reclamavano di essere il migliore, l'indispensabile, il preferito.

Il Verde disse: "E' chiaro che io sono il più importante. Sono l'emblema della vita e della speranza. Sono stato scelto per l'erba, le foglie, gli alberi, senza di me gli animali morirebbero. "

Il Blu lo interruppe: "Pensi solo alla terra, ma considera il cielo e il mare. L'acqua è la fonte della vita. Senza la mia pace, ognuno di voi sarebbe nulla."

Il Giallo rideva sotto i baffi: "Siete tutti così seri! Io porto il sorriso, la felicità e il calore nel mondo. Il sole, la luna e le stelle sono gialle. Senza di me non ci si divertirebbe."

L'Arancione cominciò a cantare le proprie lodi: "Io sono il colore della salute e della forza. Porto le più importanti vitamine. Pensate alle carote, alle zucche, alle arance, ai mango. Non vado in giro a bighellonare tutto il giorno, ma quando riempio il cielo all'alba o al tramonto, la mia bellezza è così folgorante che nessuno rivolge più il pensiero a qualcuno di voi."

Il Rosso non sopportò più a lungo e gridò: "Io sono il vostro sovrano, sono il sangue della vita! Sono il colore del pericolo e del coraggio. Metto il fuoco nelle vene. Senza di me la terra sarebbe vuota come la luna. Sono il colore della passione e dell'amore."

Il Viola andò su tutte le furie. Era molto alto e parlò con grande superbia: "Io sono il colore della regalità e del potere. Re, capi e vescovi hanno sempre scelto me come segno d'autorità e saggezza. La gente non discute quello che dico, ascolta e obbedisce."

E infine parlò l'Indaco, molto più calmo degli altri ma con ancor maggiore determinazione: "Pensate a me. Sono il colore del silenzio. Mi si nota appena, ma senza di me diventereste tutti superficiali. Io rappresento il pensiero e la riflessione, il crepuscolo e l'acqua profonda. Avete bisogno di me come contrappeso, per la preghiera e per la pace interiore."

Così i colori continuarono a vantarsi, ciascuno convinto della propria superiorità. I loro contrasti divennero sempre più forti. Poi ci fu un lampo, e un tuono rombò.
La pioggia cominciò a cadere implacabilmente. I colori cominciarono a temere il peggio e si stringevano fra loro per farsi coraggio.
Nel bel mezzo della tempesta, la pioggia cominciò a parlare: "Pazzi, che lottate fra di voi cercando di dominarvi l'un l'altro! Non sapete che siete stati creati ciascuno per una ragione diversa, unica e particolare? Unite le mani e venite con me."
Facendo com'era stato richiesto loro, i colori si diedero le mani. La pioggia continuò: "D'ora in poi, quando pioverà, ognuno di voi attraverserà il cielo in un grande arco, per ricordarsi che potete vivere in pace. Che l'arcobaleno sia il segno della speranza nel futuro.
"E così, ogni volta che un buon acquazzone lava il mondo e l'arcobaleno appare in cielo, abbiamo una buona occasione per ricordare di rispettarci l'un l'altro."

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sapete che me ne faccio io ora????

Me ne vado sul mio arcobaleno che non va e non viene, che semplicemente sta , facendo ponti per i mondi, facendo ponti per i sogni...

pensando che...


...tutto è ancora da fare, da sognare, da lottare...


9 commenti:

Lindylinda ha detto...

primaaaaaaaa


.. questo racconto è bellissimo...

Unknown ha detto...

secondaaaaaaaaaaaaaa


ma ch gran bel post!!!!!robi ti ho mandato la mail con il mio contatto....

ha detto...

fox lo so ti ho aggiunta ieri appena ho ricevuto la mail...mmm...non ti risulta?

mmm sono in iperventilazione...mmmm ma non vi dico perchè!!! ahahaha

Unknown ha detto...

robi ma io sono in liena ora e non succede nulla mi lasci quà il tuo contatto così ti aggiungo subito???

Unknown ha detto...

preso ti sto cercando...

Unknown ha detto...

ma tu sei in linea???

ha detto...

si ci sono

Kaishe ha detto...

Buongiorno Roby... che le ore trascorrano serene e con qualche spruzzo di risa...

Unknown ha detto...

ciao robby!!


(ah ah ah oggi con due B che fa tanto ggiovane di tendenza)


IL NOSTRO ESERCITO INVINCIBILE,
I NOSTRI SPLENDIDI EROI DI TUTTI I GIORNI, I NOSTRI GUERRIERI COLORATI CHE OGNI MATTINA VESTITI DI MILLE COLORI OCCUPANO LE AULE, LE STRADE, LE PERIFERIE, I CORTILI DI QUESTA NOSTRA ITALIA,

I NOSTRI FIGLI E I NOSTRI FRATELLI, CHE SONO I NOSTRI SOGNI DI SEMPRE, SEMPRE UGUALI E SEMPRE DIVERSI.
LE NOSTRE PAURE E LE NOSTRE SPERANZE,
I NOSTRI MILLE DUBBI E LE NOSTRE CERTEZZE.

COME LE GOCCE DELLA PIOGGIA DANZIAMO SULLA VOSTRA ARROGANZA E DIVENTIAMO FIUMI DI GIUSTIZIA, TORRENTI IMPETUOSI DI RIVOLTA AI VOSTRI CRIMINI, ALLA VOSTRA INDIFFERENZA COMPLICE, ALLA VOSTRA AMBIGUITA' CONSAPEVOLE.

NOI SIAMO I VOSTRI FIGLI, I VOSTRI FRATELLI, I VOSTRI MIGLIORI AMICI, E SIAMO UNA MOLTITUDINE, UN' ECO SENZA FINE DI SUSSURRI E DI SGUARDI CHE NON FINISCONO.

NON FINISCONO NELLA POLVERE DELLE MACERIE,
NON FINISCONO NEL DOLORE DELLA TORTURA,
NON FINISCONO NELLA VIOLENZA DEL RICATTO,
NON FINISCONO NELLA VILTA' DI CHI ABUSA.

ED E' UN ESERCITO INVINCIBILE, PERCHE' SIAMO I VOSTRI SOGNI PERDUTI, LA VOSTRA UMANITA' SVENDUTA, LA VOSTRA DOLCEZZA RIMOSSA, LA DIGNITA' CHE AVETE TRADITO.

gruppo capitano ultimo